Papa Francesco e l’Islam: ha ricucito le fratture con la forza del dialogo. Con i musulmani contro guerra e terrorismo
- Postato il 21 aprile 2025
- Mondo
- Di Il Fatto Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
.png)
Seguire le orme che conducono alla casa di Abramo, padre di tutte le fedi. È stato questo il percorso che ha contraddistinto Papa Francesco nel suo approccio verso l’Islam, in quella sua propensione al dialogo che lo ha spinto, primo fra i pontefici, a recarsi nel cuore della Penisola Araba.
Un cambio di passo, certamente, che doveva mettere una toppa agli errori di Benedetto XVI che con il “discorso di Ratisbona” del 2006, in cui aveva alluso all’Islam come a una religione nella quale si trovano cose “cattive e disumane”, aveva incrinato i rapporti fra cristiani e musulmani. Per questo, aveva chiarito Francesco ad appena una settimana dalla sua elezione al soglio di Pietro, una delle sue priorità era “intensificare il dialogo fra le varie religioni. Penso anzitutto a quello con l’Islam e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d’inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico”.
Ma a porre a dura prova il dialogo ci pensano poco dopo gli attentati dell’Isis in Europa, Charlie Hebdo e il Bataclan, che metteranno in seria difficoltà la convivenza mondiale. Lo stereotipo dell’associazione fra Islam e terrorismo diventa affare di tutti i giorni: “Noi contro loro”. Il Pontefice lo sa. È il marzo del 2016 quando a Castelnuovo di Porto, in un centro di accoglienza per migranti, il Papa lava e bacia i piedi a 12 migranti, fra cui 4 musulmani. “Tre giorni fa c’è stato un gesto di guerra, di distruzione – dichiara – Noi qui abbiamo diverse religioni e culture, ma con questo gesto diciamo che siamo fratelli e vogliamo vivere in pace”.
Un messaggio ribadito anche durante un volo di ritorno dall’Egitto. “So come la pensano (i musulmani), cercano la pace”. E continua: “Il nunzio di un Paese africano mi ha raccontato che per il giubileo c’è sempre la fila, tanti si fermano al confessionale e sono cattolici, ma la maggioranza prosegue e arriva all’altare della Madonna, sono islamici e vogliono fare il giubileo”.
Qualche mese dopo, è il contesto di violenza e guerra, aggravato dagli attentati, che spingerà il Santo Padre ad incontrare in Vaticano Ahmad al Tayyeb, imam della moschea al Azhar d’Egitto, più importante autorità sunnita. Durante un pranzo di lavoro fra i due nascerà l’idea di un testo comune che verrà siglato dai due religiosi nel 2019, ad Abu Dhabi: “Fratellanza umana”. Uno scritto nel quale l’Islam si incontra con il cristianesimo in una condanna al terrorismo e alla guerra e una invocazione alla pace mondiale: “In nome di Dio che ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro, per popolare la terra e diffondere in essa i valori del bene, della carità e della pace”.
Sempre seguendo l’ideale della fratellanza universale va letto il viaggio del Pontefice in Iraq, nel 2021. A Mosul, il Papa si trova a parlare davanti agli ultimi cristiani e alle autorità locali di una città che non c’è più, in un Paese dilaniato dal terrorismo dello Stato Islamico e anche dallo scontro interconfessionale all’interno dell’Islam, fra sunniti e sciiti. Ed è alla luce del conflitto interno ai musulmani che va inquadrato l’incontro storico fra papa Francesco e l’ayatollah al Sistani, massima autorità sciita nel paese arabo. “Auspico che i leader religiosi e spirituali esortino le parti interessate”, dichiarò al Sistani al termine dell’incontro, “e specialmente le grandi potenze a dare priorità alla ragione e alla saggezza rinunciando al linguaggio della guerra”.
Durante quel viaggio storico in Iraq, a Ur, Papa Francesco ripercorse la vita del profeta Abramo che visse in quella località. “Qui, dove visse Abramo nostro padre, ci sembra di tornare a casa. Dio chiese ad Abramo di alzare lo sguardo al cielo e di contarvi le stelle (cfr Gen 15,5). In quelle stelle vide la promessa della sua discendenza, vide noi. E oggi noi, ebrei, cristiani e musulmani, insieme con i fratelli e le sorelle di altre religioni, onoriamo il padre Abramo facendo come lui: guardiamo il cielo e camminiamo sulla terra”.
L'articolo Papa Francesco e l’Islam: ha ricucito le fratture con la forza del dialogo. Con i musulmani contro guerra e terrorismo proviene da Il Fatto Quotidiano.