Paoli: anche i frati tengono a distanza la sinistra
- Postato il 4 novembre 2024
- Di Libero Quotidiano
- 1 Visualizzazioni
Paoli: anche i frati tengono a distanza la sinistra
Ma quale par condicio. Nelle campagne elettorali, qualunque sia il livello istituzionale da eleggere, dovremmo introdurre una sorta di regola francescana: vietato tirare per il saio i frati (in particolare quelli di Assisi), solo per accattivarsi qualche voto. Sia chiaro, il precetto andrebbe imposto senza distinzione di sorta, valido per tutti (destra, sinistra e centro), includendo anche i media.
Perché se il Corriere della Sera, duplicando lo schema proposto già nel 2019 (anche in quel caso si trattava di regionali) insiste nel tirare per il saio i frati di Assisi, solo per lanciare la volata alla candidata del centrosinistra perla presidenza della Regione, Stefania Proietti, non è che commette solo un peccato (chissà quanto vale in penitenze), ma deforma la realtà. E non è una bella cosa, soprattutto di questi tempi, dove credibilità e credulità sono in conflitto fra loro (parteggiamo per la prima, combattendo la seconda...).
Succede, anzi è successo, che a del Corriere della Sera di pagina 13 ieri, occupandosi delle elezioni regionali in Umbria (che si terranno il 17 e 18 novembre) salta fuori un articolo firmato da Fabrizio Roncone il cui titolo recita così: «Il caso dei frati d'Assisi che “benedicono” la candidata alla Regione col Cantico nel programma». La candidata, presunta “benedetta”, sarebbe la piddina Proietti. Solo che lo stesso quotidiano di via Solferino, nello stesso pezzo, dà conto anche del fatto che, al contrario, i vescovi umbri hanno fatto sapere di voler stare fuori dalle elezioni. Difficile tirare per l'abito talare vescovi e cardinali. Complicato proprio...
Ma il caso dei frati «arruolati» nelle file dei dem, non sta solo dentro al presente. Riavvolgendo il nastro fino a ottobre del 2019, nel bel mezzo della campagna elettorale delle precedenti elezioni regionali (la sfida era tra Donatella Tesei, governatrice uscente, e Vincenzo Bianconi, sostenuto dal centrosinistra) il Corriere della Sera, sempre a firma Roncone, proponeva ai lettori il seguente titolo: «La campagna casa per casa di Salvini in Umbria. È Assisi la Fort Alamo di centrosinistra (e 5 Stelle)». Nel pezzo si spiegava che i frati di Assisi, anche nel 2019, “benedicevano” il candidato del centrosinistra, sostenendo che frati pregavano «affinché Salvini perda queste elezioni regionali». Cinque anni dopo lo stesso copione, sia pur con qualche variazione sul tema, teso a favorire il Pd, contro la Lega e il centrodestra. Curioso, forse è dir poco.
Stavolta, però, ai frati francescani di Assisi la cosa è andata di traverso. Perché va bene porgere l'altra guancia, ma quando è troppo è troppo. Anche per loro. «Un titolo a effetto, che chiama l'attenzione, può suscitare molto interesse. Se poi però si legge l'articolo si vede che in realtà qualcosa non torna in questo misterioso incontro con questo frate senza nome», sostiene la nota della sala stampa del sacro Convento di Assisi, replicando all'articolo del Corriere della Sera, «chi ci conosce sa che nessun frate si sognerebbe di mangiare una mela mentre scende alla tomba di san Francesco e di usare un linguaggio tipo: “Occorre sempre attingere forza nel Signore e nel vigore della sua potenza, perché ogni cosa difficile diventerà facile”. Ci fa sorridere», rimarcano i francescani, «che si parli di “autorevolezza planetaria” attribuita alla nostra comunità: di fatto le vere dichiarazioni del padre Custode non si vedono facilmente riportate dagli organi di comunicazione, né nazionali né tantomeno internazionali».
Il quotidiano di via Solferino, nell'articolo finito nel mirino dei francescani, cita anche padre Enzo Fortunato, frate minore conventuale, volto noto della tv e dei social, ex direttore della Sala stampa del sacro Convento di Assisi, oggi direttore della Comunicazione della Basilica di San Pietro in Vaticano. Sentito da Libero, padre Enzo si limita ad un lapidario «no comment», anche se con il sorriso sulle labbra, segno d'infinita pazienza. Che dice più di mille parole... «Capiamo che la legge del mercato chiede di costruire notizie che facciano scalpore», sottolineano i frati di Assisi, «e a dire la verità ci fa anche sorridere un po': anche noi frati, nel nostro piccolo, cerchiamo di fare informazione e comunicazione, nella consapevolezza che è un compito delicato in una società democratica: si tratta di veicolare la verità dei fatti, conditio sine qua non per favorire la libertà di tutti».
Continua a leggere...