Palmisano contro tutti, Mei rompe il silenzio e risponde all'attacco: la verità sul post della discordia
- Postato il 1 ottobre 2025
- Di Virgilio.it
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Dopo l’ultimo attacco di Antonella Palmisano, il presidente della Fidal, Stefano Mei, ha rotto il silenzio. Arriva la risposta alle bordate della marciatrice che ha conquistato una splendida medaglia d’argento nella 35km ai Mondiali di Tokyo, deluso – anzi, infuriata – per una dimenticanza social.
- Palmisano, la goccia che ha fatto traboccare il vaso
- La risposta di Mei alle accuse della marciatrice
- Il post della discordia: la ricostruzione
Palmisano, la goccia che ha fatto traboccare il vaso
La campionessa pugliese, argento ai Mondiali di Tokyo e oro olimpico, si è lasciata andare a un durissimo sfogo su Instagram per la gaffe commessa dal canale utilizzato per promuovere gli Europei di Birmingham 2026. Già, è stata postata una grafica in cui erano presenti tutti gli atleti azzurri saliti sul podio in Giappone, tranne lei.
Ma a infastidirla è stato altro e lo ha scritto sui social senza ricorrere a giri di parole: “Ho assistito all’ennesima presa in giro: European Athletics e i responsabili della comunicazione della Federazione hanno ripostato un post di Birmingham per annunciare gli Europei 2026 e, ancora una volta, tra le medaglie di Tokyo 2025 la mia non c’è. Prontamente, dopo la mia chiamata al Presidente e grazie al suo intervento questo post è stato rimosso. La mia disciplina è ignorata, le mie vittorie cancellate come se non fossero mai esistite”.
La risposta di Mei alle accuse della marciatrice
Nel suo lungo post Palmisano sottolinea come la “marcia sia trattata come uno sport di serie B” e ne ha anche per il direttore tecnico Antonio La Torre. Un attacco, il suo, che non poteva non avere risposta dai vertici della Fidal. Ci ha pensato il presidente Stefano Mei a fare chiarezza sulla vicenda.
All’Ansa precisa che “i nostri atleti sono tutti uguali: rendiamo merito allo stesso modo a tutti i nostri medagliati”. Tradotto: non esistono atleti o sport di Serie A e Serie B. E ricorda che “nella conferenza di fine Mondiali io l’ho citata”, rimarcando, però, come le conferenze siano state ‘monopolizzate’ dalle domande su Jacobs e Tamberi. “Non possiamo comandare media e sponsor…”.
Il post della discordia: la ricostruzione
Il numero uno della Federazione racconta come sono andate le cose. Dopo la pubblicazione del post che ha fatto scattare Palmisano, la marciatrice lo ha chiamato subito. “Era agitata, ma abbiamo risolto in tre minuti”.
Lo stesso sito di Birmingham ha fatto retromarcia postando poi la grafica corretta e quindi inserendo la 34enne di Mottola. “Non ci dimentichiamo dei nostri medagliati” chiosa il presidente della Fidal. Caso chiuso? Per lui sicuramente sì.