Pale eoliche in Valbormida: “Bocciato il parco Cravarezza. Una vittoria del buon senso”

  • Postato il 25 ottobre 2025
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  • Di Il Vostro Giornale
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parco eolico isola del cantone isola del vento

Valbormida. Il Coordinamento delle Associazioni Monte Cerchio soddisfatto per il parere negativo del Ministero sulla valutazione ambientale del parco eolico denominato Cravarezza. “I nodi degli imponenti progetti di impianti eolici proposti in territorio collinare ligure
iniziano ad arrivare al pettine – scrivono dal comitato – Il Ministero dell’Ambiente ha espresso il parere negativo in merito alla compatibilità ambientale, inclusa la Valutazione di Incidenza Ambientale, del progetto denominato Cravarezza, composto da 7 aerogeneratori per una potenza complessiva di 30,1 megawatt e dalle relative opere connesse, che l’impresa Repower Spa con sede in Venezia intendeva costruire in territorio dei Comuni di Calice Ligure, Mallare, Orco Feglino e Altare in provincia di Savona. Una bocciatura esemplare, che insiste su principi importanti per la salvaguardia degli ecosistemi e può indicare una traccia in direzione di una gestione dei luoghi non solo privatistica e funzionale a iniziative economiche individuali, ma improntata in particolare a obiettivi di interesse pubblico”.

“Laddove i valori da considerare si chiamano natura, paesaggio, sostenibilità e cultura, intesa come tutela dei beni architettonici e archeologici, ma anche come impatto percettivo di un intervento umano o di un’infrastruttura nello spazio comune già esistente – proseguono – La decisione ministeriale non è solo una tutela del paesaggio e del delicato ecosistema locale, ma rappresenta anche la netta bocciatura di un approccio progettuale superficiale, che non prende in sufficiente considerazione tutti gli aspetti che caratterizzano i valori e la fragilità del territorio. La nostra soddisfazione per lo stop al progetto non nasconde lo sconcerto per le modalità con cui proposte così lacunose – e potenzialmente dannose – possano arrivare fino alla valutazione finale a livello regionale e nazionale”.

E ancora: “A Mallare, la sottostazione elettrica di località Acque: assurdità di un allacciamento-fantasma e a rischio di esondazione Già era possibile notare che il cuore dell’assurdità progettuale dell’impianto eolico Cravarezza risiede in un passaggio cruciale. La grande infrastruttura, necessaria non solo per il progetto bocciato ma immaginata anche per servire altri futuri generatori nell’area, era stata pianificata in una zona di confluenza tra il fiume Bormida e il rio Consevola, ad altissimo rischio perché già in precedenza oggetto di esondazione. È evidente che tutti questi progetti di impianti eolici, che hanno dichiarato – negli elaborati presentati alla valutazione tecnica e ambientale – l’allacciamento alla medesima sottostazione elettrica Acque, non potranno essere realizzati. La stessa è una struttura che non esiste e che, con la decisione espressa dal Ministero, non esisterà nemmeno nel futuro. Hanno una sola domanda i cittadini di buon senso: come è possibile? Un ragionamento necessario e pratico: come è possibile che le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), a livello sia regionale sia nazionale, possano ultimare un’approvazione di progetti la cui funzionalità è vincolata a infrastrutture di connessione inesistenti? Questo caso mette in luce una falla procedurale che deve essere immediatamente corretta: tutto per evitare uno spreco inaccettabile di risorse pubbliche, tempo delle amministrazioni e inutili tensioni sociali. Qualsiasi iniziativa per la transizione energetica deve essere seria, sostenibile e ancorata a una progettazione reale e sicura. Ringraziamo il Ministero per avere applicato il principio di precauzione e per avere fermato l’iter del progetto Cravarezza. La tutela del territorio e la sicurezza delle infrastrutture vengono prima di ogni speculazione: è l’unica via da seguire per dare al Paese un futuro nell’interesse universale”.

Fra i motivi della bocciatura dell’impianto eolico Cravarezza “la “valenza naturalistica” è stata riconosciuta per la presenza dell’Area protetta provinciale “Rocche bianche” e della fascia del corridoio ecologico per specie boschive. La “mitigazione degli impatti” non è consentita per le
distanze fra le pale in progetto e quelle già costruite, “considerato il rilevante numero di impianti (…) già in esercizio o autorizzati o che chiedono autorizzazioni”. Vengono indicati “impatti potenziali elevati sotto l’aspetto della visibilità (…) dai moltissimi beni culturali
presenti nelle vicinanze dell’impianto”. Le interferenze paesaggistiche del progetto Cravarezza sarebbero di grande portata: solo da Finale Ligure, gli aerogeneratori sarebbero visibili da 53 beni culturali soggetti a tutela di legge. Il “Complesso paesistico del Melogno e della dorsale alpino-appenninica nel Savonese” è dichiarato “di notevole interesse pubblico”, concludono.

Autore
Il Vostro Giornale

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