Paghi e salti le liste d’attesa, a Catanzaro arrestato il primario di Oculistica
- Postato il 2 luglio 2025
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Il Quotidiano del Sud
Paghi e salti le liste d’attesa, a Catanzaro arrestato il primario di Oculistica
Una gestione “privatistica” delle liste d’attesa: arrestato il primario di Oculistica dell’azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro e la sua segretaria
CATANZARO – Dai 300 ai 500 euro euro: questa era la somma che bisognava sborsare per sottoporsi ad un intervento chirurgico urgente, perché se si fosse ritardato ci sarebbe stato il rischio di perdere la funzionalità dell’occhio. L’intervento sarebbe stato eseguito in un ospedale pubblico, ma dopo la diagnosi di malattia fatta in uno studio privato. Avrebbe attuato una gestione “privatistica” delle liste di attesa, nel reparto di oculistica dell’Azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” di Catanzaro, il primario Vincenzo Scorcia, di 48 anni, docente all’Università Magna Graecia, arrestato e sottoposto da ieri mattina ai domiciliari dalla Guardia di finanza. Assieme al primario, ai domiciliari è finita anche Maria Battaglia, di 50anni, segretaria dello studio privato. Oftalmica, il nome della struttura specialistica di Catanzaro Lido da cui passavano file consistenti di pazienti bisognosi di cure e di rassicurazioni, prima di approdare in ospedale.
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Il professor Scorcia e i componenti della sua équipe erano soliti, secondo l’accusa, eseguire interventi chirurgici su pazienti già visitati a pagamento durante lo svolgimento indebito di attività libero-professionale non autorizzata (e non autorizzabile), garantendo loro un trattamento privilegiato rispetto ai pazienti ambulatoriali inseriti in lunghe liste d’attesa. Liste di attesa che sarebbero state scavalcate ai danni di chi era impossibilitato ad accedere allo studio dello specialista con la stessa facilità di chi poteva pagare centinaia di euro per una visita. Almeno questa è l’ipotesi alla base dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip Chiara Esposito su richiesta della procuratrice aggiunta Giulia Pantano e delle pm Stefania Caldarelli e Irene Crea.
Le accuse sono di associazione a delinquere, peculato, concussione, truffa aggravata e interruzione di pubblico servizio; per Scorcia anche di falsità ideologica e autoriciclaggio. Glaucoma, cataratta, trapianto di cornea, distacco della retina sono tutte patologie che necessitano di un intervento urgente. Il medico prospettava la gravità della situazione per indurre i pazienti a pagare, approfittando della consapevolezza dei lunghi tempi di attesa del sistema pubblico e ponendo i pazienti in una condizione di sostanziale costrizione. Quindi avrebbe intascato il denaro nonostante l’intervento venisse poi svolto con costi a carico del Servizio sanitario nazionale.
Secondo quanto appurato dai finanzieri del Gruppo tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico-finanziaria, gli indagati avrebbero attuato un articolato sistema di favoritismi rendendo il reparto di oculistica dell’Aou Dulbecco “cosa loro”. L’ospedale sarebbe stato così gestito come se fosse in realtà una clinica privata, poiché gli interventi – anche quelli non urgenti – sarebbero stati eseguiti in anticipo sui pazienti che pagavano profumatamente. Non potendo svolgere attività extramoenia visto l’impiego in ateneo e all’azienda ospedaliera, il medico si sarebbe avvalso di società di famiglia presso cui lavoravano il padre e il fratello, traendo vantaggi dalla sua posizione di primario per gli interventi ai “suoi pazienti” senza il rispetto del sistema di prenotazioni tramite Cup. Nella gestione illecita delle liste d’attesa sarebbero stati coinvolti anche la caposala Laura Logozzo, ritenuta la tenutaria del registro cartaceo non ufficiale, e un altro medico, Rocco Pietropaolo, che avrebbe acquisito i nomi dalle agende e predisposto le liste operatorie, anche loro indagati per associazione a delinquere.
Sono in tutto 12 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta, a cinque dei quali sono stati confiscati, complessivamente, somme per quasi un milione di euro. Tra loro ricercatori e professori dell’Umg che avrebbero occultato lo svolgimento di attività incompatibili con il regime contrattuale pubblico.
Il Quotidiano del Sud.
Paghi e salti le liste d’attesa, a Catanzaro arrestato il primario di Oculistica