Ozzy Osbourne: le dieci canzoni indimenticabili

  • Postato il 23 luglio 2025
  • Di Panorama
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Ha lasciato un segno indelebile Ozzy Osbourne nella storia del rock. Come vocalist, come autore e interprete di canzoni che resteranno per sempre. Un repertorio enorme enorme che comprende gli storici album con i Black Sabbath e quelli della carriera solista.

Queste le dieci canzoni indimenticabili

  1. Black Sabbath: un capolavoro dark, cupo e intenso costruito intorno alla cosiddetta “blue note” derivata dalla scala pentatonica del blues. Un punto di riferimento essenziale per tutte le metal band del mondo. Si dice che l’ispirazione del brano, uscito sull’omonimo album di debutto del gruppo, sia stata l’ossessione del bassista Geezer Butler per l’occultismo alla fine degli anni Sessanta.
  2. Changes: un’anomalia nel repertorio dei Black Sabbath. Changes è una splendida ballad incisa senza chitarra e batteria. Solo pianoforte, voce e mellotron. Un classico senza tempo campionato anche da Eminem in Going Through Changes.
  3. Iron Man: la voce distorta di Ozzy accompagnata dallaa cassa della batteria introduce uno dei riff di chitarra più famosi del mondo. Un pezzo seminale che ha ispirato non solo canzoni ma interi album dell’universo metal.
  4. Paranoid: un classico del 1970, senza dubbio une delle canzoni più popolari del metal rock. L’ultimo brano eseguito al Villa Park di Birmingham lo scorso 5 luglio, nonchè l’ultima canzone cantata d Ozzy nella sua vita, seduto su un trono di pelle al centro del palco a causa del Parkinson che da tempo non gli consentiva di stare in piedi.
  5. War Pigs: pubblicata nel 1970 durante il conflitto in Vietnam, la canzone è chiaro inno contro la guerra. Un altro classico messo in apertura del secondo album dei Black Sabbath, Paranoid. In definitiva, sfoggio di potenza e creatività rock da consegnare ai posteri.
  6. Mr. Crowley: un capolavoro epico, impreziosito dalla straordinario talento di Randy Rhoads, uno dei più grandi chitarristi di sempre, scomparso purtroppo a soli 26 anni. Il brano è dedicato ad Aleister Crowley, esperto di magia e occultismo, vissuto tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. Dal primo album solista, Blizzard Of Ozz.
  7. Crazy Train: con questo pezzo lo standard compositivo dell’heavy metal vola ad un altro livello. Riff di chitarra micidiali, assoli spettacolari e una linea melodica vincente. Tutto perfetto.
  8. Mama I’m coming home: une delle ballad più belle e intense di Ozzy. Dall’album No more tears, rimarrà per sempre nella storia per l’ultima versione live di sempre, quella dell’ultima volta di Ozzy sul palco del Villa Park di Birmingham. Commosso lui e ancora più commossi igli oltre quarantamila presenti.
  9. Diary of a Madman: una mini suite dall’omonimo album. Un capolavoro spettrale, carico di atmosfere sospese, un viaggio psichedelico nel “diario di un pazzo”. Sicuramente uno dei momenti più alti del genio compositivo di Ozzy.
  10. Revelation (Mother Earth): pezzo geniale, drammatico, tra suoni di campane, pianoforte, archi e tastiere, caratterizzato ancora una volta dalla classe e dalla tecnica di Randy Rhoads. A rendere tutto ancor più spettacolare un intermezzo sinfonico da brividi.

Autore
Panorama

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