Ottant'anni fa il bombardamento di Dresda
- Postato il 11 febbraio 2025
- Di Agi.it
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Ottant'anni fa il bombardamento di Dresda
AGI - Era la notte di martedì 13 febbraio 1945, martedì grasso, quando iniziò il bombardamento di Dresda, ottant'anni fa. Durò due giorni, 800 bombardieri britannici e ulteriori quattro ondate di aerei americani scaricarono quattromila tonnellate di bombe, di cui 1.200 tonnellate di bombe incendiarie, sulla città d'arte capoluogo della Sassonia che dopo la guerra avrebbe fatto parte della Germania Est. Non esiste un computo attendibile dei morti: le stime oscillano fra 1 21.000 e i 40.000; in Mattatoio numero 5, lo scrittore americano Kurt Vonnegut (prigioniero dei tedeschi a Dresda) dava per accertata la cifra di 135.000 morti, ma sembra fosse fondata sulle stime di uno storico vicino ai nazisti.
Nel 1955 il cancelliere Konrad Adenauer dichiarò che l'attacco su Dresda "provocò circa 250.000 vittime", una stima in linea con quella fatta a caldo dal ministro della Propaganda nazista Joseph Goebbels. - Tempesta di fuoco - La difficoltà nello stimare le vittime è dovuta alla "tempesta di fuoco" innescata dal bombardamento. L'uso massiccio di bombe incendiarie aveva portato a temperature oltre i 1.500 gradi. Le ondate successive di bombardieri potevano vedere le fiamme da oltre 150 chilometri di distanza. Nella tempesta di fuoco, si generano fortissime correnti ascensionali che innescarono a livello del suolo venti in grado di spostare cose e persone tra le fiamme. In pratica, in molti casi, dei morti non rimase traccia. Col passare delle ore, il vento caldo sempre più forte e l'altissima temperatura non permisero più alcuno spostamento: l'aria arroventata degli incendi dei vecchi quartieri attirava aria fredda dalla periferia, provocando una potentissima corrente che a tre ore dal bombardamento si trasformò in un ciclone.
L'equipaggio di un bombardiere statunitense, tornato nelle ore successive, vide arrivare a 8.000 metri di quota travi di legno e ogni tipo di materiale, sollevato da una corrente ascensionale. Il fenomeno delle tempeste di fuoco accadde più volte nella seconda guerra mondiale. Dopo il bombardamento di Coventry da parte dei tedeschi (secondo molti storici la 'coventrizzazione' di Dresda fu in larga parte una vendetta britannica) si verificarono tempeste di fuoco su molte grandi città tedesche, sovietiche, e giapponesi, come Tokyo che subì il numero più elevato di vittime in una sola incursione, forse il doppio rispetto a Dresda.
I numeri
La città non si aspettava un simile bombardamento, considerandosi quasi una 'citta' aperta': sostanzialmente fuori dalle rotte della guerra e con fabbriche belliche sostanzialmente minori. Ai 650.000 abitanti si erano aggiunti 200.000 sfollati. Furono distrutte 24.866 case del centro su un totale di 28.410. Un'area di 15 chilometri quadrati fu rasa al suolo (con 14.000 case, 72 scuole, 22 ospedali, 19 chiese, 5 teatri, 50 edifici bancari e assicurativi, 31 magazzini, 31 alberghi, 62 edifici amministrativi, industrie, e altre costruzioni, tra cui il comando principale della Wehrmacht). Dei 222.000 appartamenti della città, 75.000 furono completamente distrutti, 11.000 gravemente danneggiati, 7.000 danneggiati, 81.000 leggermente danneggiati.
All'epoca, la città era grande circa 300 chilometri quadrati. Quasi duecento fabbriche furono danneggiate in modo più o meno grave; 41 di esse erano classificate dalle autorita' locali come importanti per la produzione militare. Numerosi stabilimenti della Zeiss-Ikon (ottiche di puntamento e mirini) furono distrutti al 100%. - Effetti oltre le previsioni - Sebbene la potenza di fuoco non fosse di molto superiore a quella usata in altri bombardamenti in Europa, una serie di fattori ne aumentarono gli effetti: le condizioni meteorologiche favorevoli, la presenza di numerosi edifici in legno, e i tunnel sotterranei che collegavano molte cantine (e attraverso cui le fiamme si diffusero).
Dresda si rivelò assolutamente impreparata all'attacco: a causa del tracollo delle forze armate tedesche e del fatto che agli inizi della guerra la città fosse fuori dal raggio di azione dei bombardieri alleati, disponeva di una difesa contraerea inadeguata, che andò progressivamente diminuendo con il trasferimento in altre zone delle batterie contraeree, tanto che gli equipaggi delle incursioni riferirono di una pressoché totale assenza di contrasto da terra. Tuttavia sei Lancaster non rientrarono alla base, e tre si schiantarono all'atterraggio. Anche un Bf 110, uno dei caccia notturni della Luftwaffe decollati per intercettare l'attacco, non torno'. I rifugi antiaerei erano assolutamente inadeguati ad ospitare sia la popolazione residente, sia i profughi presenti in città. Un bombardamento i cui effetti sono andati forse oltre le previsioni, e oltretutto poco giustificabile sul piano militare.
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