Ospedale di Cariati (Cs), manca il personale, stato di agitazione

  • Postato il 14 giugno 2025
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Ospedale di Cariati (Cs), manca il personale, stato di agitazione

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All’ospedale di Cariati, Vittorio Cosentino, crisi del personale e nessuno spiraglio, il comparto sanità avvia la protesta. Il sindacato Nursind: «Situazione di emergenza, si va verso la sospensione dei servizi»


La carenza di personale nell’Ospedale Vittorio Cosentino di Cariati arriva sul tavolo del Prefetto di Cosenza Rosa Maria Padovano. Nella giornata del 12 giugno scorso, infatti, il personale del comparto sanità del nosocomio cariatese che si sta preparando a riaprire come ospedale di zona disagiata, tramite la segreteria territoriale del sindacato NurSind Cosenza, ha comunicato al Prefetto e all’Asp di Cosenza l’inizio dello stato di agitazione.

OSPEDALE CARIATI, LA MANCANZA DI PERSONALE


La motivazione principale risiede nella carenza di personale, più volte segnalata dalla stessa organizzazione sindacale, che sta generando una costante situazione di emergenza, in particolare nella Rsa medicalizzata e negli altri servizi attivi. Il personale, attraverso i rappresentanti sindacali territoriali come Nicodemo Capalbo, lamenta anche un’informazione tardiva e non preventiva di alcune modifiche nell’organizzazione dei servizi, l’assenza di un piano per le assenze improvvise finanziato da uno specifico progetto, l’assenza di trasparenza in materia di mobilità interna e assegnazione sui presidi dell’Asp.

LO STATO DI AGITAZIONE


Al Prefetto e all’Azienda provinciale diretta da Antonello Graziano, NurSind chiede di applicare in maniera corretta la legge 161/2014 in materia di orario di lavoro e di prevedere prestazioni aggiuntive per tutto il comparto. Nursind ricorda al Prefetto di Cosenza e al direttore generale Graziano che tali problematiche sono già note all’Azienda cosentina, senza tuttavia aver riscontrato nel tempo risposte soddisfacenti.

OSPEDALE CARIATI, IN CASO DI MANCATO ACCORDO, LO SCIOPERO

Chiede quindi un tavolo col Prefetto e l’Asp per un tentativo di conciliazione; in caso di mancato accordo, verrà proclamato lo sciopero generale.
«Siamo vicini al personale sanitario dell’ospedale di Cariati – afferma Capalbo – che si trova da tempo a dover sopportare un carico di lavoro non indifferente, uno stress psico – fisico non più tollerabile. Ad esempio nella Rsa, dove affluiscono pazienti con gravissime patologie invalidanti da tutto il territorio – continua – ci sono solo 6 infermieri e 6 Oss, a fronte di un organico di 13 infermieri, e si ha difficoltà a programmare i turni e persino le ferie».

PERSONALE CARENTE ANCHE AL PRONTO SOCCORSO

Anche il Pronto soccorso (al momento ancora funzionante come Punto di Primo Intervento) nonostante l’arrivo dei medici cubani, ha un personale risicato, insufficiente nel momento in cui verrà attivato l’importante servizio di emergenza urgenza.
E così per il laboratorio analisi, chiuso di notte, il Consultorio con una sola ostetrica prossima alla pensione, il servizio di neuropsichiatria infantile con un solo logopedista. «Il Piano assunzionale per consentire il turnover – afferma ancora Capalbo – l’Azienda non è riuscito ancora a farlo e a pagarne le conseguenze sono i presidi periferici. Continuando con questo andazzo, si andrà verso la sospensione dei servizi».

FORMARO, LE LAMPARE: «SIAMO A FIANCO DEI LAVORATORI SANITARI»


Si dice preoccupato per la stagione estiva anche Mimmo Formaro del movimento Le Lampare, in prima linea nella lunga battaglia che ha portato alla riapertura dell’ospedale di Cariati, poiché, con l’arrivo degli emigrati e dei turisti, aumenteranno gli accessi ai servizi sanitari. «Siamo a fianco dei lavoratori sanitari e del sindacato Nursind – dice – oggi inizia una fase di pressing verso l’Azienda Sanitaria, non è possibile affrontare un’altra estate con un organico sottodimensionato, con i lavori ancora in corso, sappiamo di ulteriori finanziamenti per il Pronto soccorso che ad oggi funziona come PPI». Formaro annuncia che il suo movimento non starà a guardare e invita anche l’amministrazione comunale a stare vicino ai lavoratori.

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