Ospedale Cairo, il M5S: “Sia riconosciuto come presidio di area disagiata. Perché la Regione ignora le richieste del territorio?”
- Postato il 19 febbraio 2025
- 0 Copertina
- Di Il Vostro Giornale
- 5 Visualizzazioni


Cairo Montenotte. “Ribadiamo con forza la necessità di riconoscere l’ospedale di Cairo Montenotte come presidio di area disagiata, così come proposto nel 2016 con una mozione poi respinta in consiglio regionale”. Così, la coordinatrice provinciale del M5S Stefania Scarone a margine di un sopralluogo all’ospedale San Paolo di Savona con il capogruppo regionale Stefano Giordano.
“Questa battaglia parte da lontano: nel 2012 il territorio subì il primo ridimensionamento con la chiusura del Pronto soccorso, trasformato in Punto di primo intervento (PPI). Negli anni, la struttura ha visto un progressivo svuotamento dei servizi, mentre i cittadini della Valbormida (un bacino di circa 40.000 abitanti) si sono trovati privi di un punto di emergenza adeguato, costretti a spostarsi a Savona o Pietra Ligure per cure urgenti”.
“Il sopralluogo effettuato ha messo in evidenza che anche al San Paolo la situazione è critica, visto che sono aumentati i flussi in Pronto soccorso in un’area che è la più anziana d’Italia. Criticità aggravate dall’esodo del personale verso il privato, date le condizioni di lavoro non ideali. Continueremo a visitare gli ospedali e a chiedere conto della situazione in Regione”, aggiunge Giordano.
“Sia per sgravare il San Paolo, sia per restituire ai valbormidesi un ospedale pienamente funzionante, torniamo a chiedere con forza che la Regione riprenda in esame la nostra proposta. L’assenza di un nosocomio adeguato in un territorio con forti criticità logistiche e infrastrutturali rappresenta un grave rischio per la salute pubblica. Il PPI non è una soluzione sufficiente: servono investimenti concreti per ripristinare un Pronto soccorso h24 e potenziare i servizi. La politica regionale guidata dal centrodestra ha invece continuato a ignorare le esigenze della Valbormida, preferendo favorire la privatizzazione della sanità invece di investire nei presidi pubblici. È ora di cambiare rotta”.
“Il M5S chiede dunque alla Regione Liguria di: riprendere immediatamente la discussione sulla proposta di legge popolare del 2017, garantendo il riconoscimento di Cairo Montenotte come presidio di area disagiata; di riaprire un pronto soccorso operativo H24, fondamentale per un’area con difficoltà di viabilità e assistenza sanitaria limitata; di potenziare i reparti e i servizi ospedalieri, evitando il depotenziamento della struttura e garantendo cure adeguate sul territorio; e di fermare la privatizzazione della sanità pubblica, che sta portando a un peggioramento dell’accesso alle cure. I cittadini hanno già aspettato troppo. Ora servono risposte e azioni concrete”, concludono Scarone e Giordano.