Ore di suspence per la Flotilla, i riflessi sulle Regionali gelano i bollenti spiriti di Schlein

  • Postato il 27 settembre 2025
  • Politica
  • Di Blitz
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Si risponde con un no alquanto piccato a Sergio Mattarella, ma l’invito a fermarsi del Presidente per “evitare rischi” (e pure morti) getta lo scompiglio fra i naviganti della Flotilla.

Gli oltranzisti non ne vogliono sapere di rinunciare e  spingono per andare avanti e lasciare nel vuoto persino le parole del Capo dello Stato, ma a bordo c’è anche chi riflette e comincia a sfogliare la margherita.

Flotilla divide il Pd, lasciano in 20

Ore di suspence per la Flotilla, i riflessi sulle Regionali i bollenti spiriti di Elly Schlein, nella foto La Flotilla e la bandiera palestinese
Ore di suspence per la Flotilla, i riflessi sulle Regionali i bollenti spiriti di Elly Schlein (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Il Pd è perplesso, Elly Schlein tace, però una ventina di attivisti vicini ai dem abbandonano la barca. Si dice che la segretaria sia indecisa perché le divisioni nel suo partito aumenterebbero proprio alla vigilia del voto alle regionali. Probabilmente, se fosse per lei, risponderebbe con un sì all’invito del Colle, tanto è vero che pure Giorgia Meloni si è congratulata con le opposizioni (significa quindi che le posizioni  nel Pd divergono). Ma bisogna fare i conti proprio con quei compagni vicinissimi alla virata a sinistra di via del Nazareno.

Chi, invece, non ha dubbi è l’AVs di Fratoianni e Bonelli, i quali, con un dribbling per non pronunciarsi, sostengono che debbono essere gli occupanti della flotta a dire se il viaggio deve continuare sino a Gaza.

Eccolo il vero problema: fin dove potrà arrivare la Flotilla? Gli esperti di diritto internazionale non hanno perplessità al riguardo: gli attivisti, una volta entrati nelle acque israeliane, verrebbero arrestati e nel migliore dei casi rispediti al mittente con il primo aereo. La situazione potrebbe peggiorare con l’ingresso dei naviganti nelle patrie galere con un relativo processo e una sentenza che potrebbe farli restare dietro le sbarre per parecchio tempo.

Fin dove possono arrivare?

Si vivono momenti febbrili nel convoglio: dalle navi più importanti a quelle minori che hanno a bordo attivisti poco conosciuti però convinti a proseguire “succeda quel che succeda”.

Se il contesto non ha altri sbocchi si capisce la ragione per cui, in tutta fretta, la portavoce italiana, Maria Elena Delia, sia sbarcata velocemente per tornare a Roma e trattare con le istituzioni.

Per quale motivo una simile retromarcia dopo il no rivolto al presidente della repubblica?  Qualcuno dei tanti attivisti si deve essere reso conto che la decisione di continuare il viaggio avrebbe lasciato perplesse persino le decine di migliaia di persone pro Pal che hanno marciato nelle nostre città facendo dire all’opposizione che la gente era tutta dalla loro parte.

Qual era lo scopo della navigazione? Quello di portare gli aiuti umanitari a quei palestinesi che morivano per le bombe o per la fame, visto che Netanyahu impediva l’ingresso dei camion carichi di cibi per la sopravvivenza di migliaia di famiglie.

Ora, l’intervento del Capo dello Stato ha messo in crisi la flottiglia perché se l’unico obiettivo della traversata era quello di portare aiuti e quant’altro a quei poveretti non si capivano le ragioni per le quali si diceva no ad un’assistenza umanitaria che non poteva subire ritardi.

Quindi, la scorta a bordo della Flotilla e delle altre imbarcazioni avrebbe avuto partita vinta contro Tel Aviv che voleva far morire di fame donne e bambini che con quel conflitto non avevano nulla a che fare.

Di conseguenza, perchè non accettare l’appello di Sergio Mattarella? Allora forse (o senza forse) gli obiettivi erano diversi: di pura propaganda politica, di una incursione che avrebbe messo con le spalle al muro quanti erano convinti della pericolosità della trasferta. Insomma, solo una “guerra” con quelle forze che oggi guidano il nostro Paese.

Le odierne saranno dunque ore febbrili: si o no all’arrivo a Gaza o solo nelle acque territoriali israeliane? Si tratta, ma il buon senso dovrebbe convincere la portavoce partita d’urgenza per Roma.

Con Mattarella si sono schierati oltre che la maggioranza anche la parte più moderata dell’opposizione. Non dimentichiamo che già domani si vota nelle Marche per eleggere il nuovo governatore. La sinistra plaude, ritiene che sia la volta buona per dare una spallata alla Meloni: lo confermerebbe pure un sondaggio  favorevole all’opposizione rivelatosi poi una fake news.

Chi lo ha voluto propagandare? Con tutta probabilità proprio la segretaria: se il voto per il campo largo dovesse andar male la poltrona della Schlein traballerebbe più di quanto non sia già oggi.

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Blitz

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