Ordinanza anti alcol verso la proroga, la giunta Salis studia le modifiche al regolamento
- Postato il 22 agosto 2025
- Altre News
- Di Genova24
- 1 Visualizzazioni


Genova. Nessuna marcia indietro sull’ordinanza anti alcol del Comune di Genova, varata in prima battuta dalla giunta Bucci per arginare gli episodi di degrado urbano causati da persone ubriache. In queste settimane l’assessora alla Sicurezza Arianna Viscogliosi e il comando della polizia locale hanno iniziato a studiare il provvedimento che scade il 30 settembre: l’intenzione – stando a ciò che filtra da Tursi – non è cancellare le misure, quanto piuttosto renderle da un lato strutturali e dall’altro modulabili a seconda delle esigenze.
Ordinanza anti alcol, come nasce e cosa prevede
L’ordinanza anti alcol era stata varata per la prima volta nel luglio 2023 con un testo che metteva fuori legge anche la tradizionale pizza e birretta in spiaggia, visto che i divieti entravano in vigore già alle quattro del pomeriggio. Poi, vista l’ondata di proteste (anche dall’interno del centrodestra) sfociate in una manifestazione a De Ferrari, il Comune aveva corretto il tiro con una formulazione meno restrittiva.

Oggi, dopo varie proroghe e correzioni, rimangono vietati il consumo e la detenzione di sostanze alcoliche in aree pubbliche dalle 22.00 alle 6.00 su tutto il territorio comunale. In quella fascia oraria è consentito bere alcol solo all’interno dei locali e nei dehors. Nessun problema, invece, per chi trasporta le bevande in contenitori chiusi, cioè non finalizzati all’immediato consumo. L’attività di vendita per asporto deve terminare alle 21.00 e non può riprendere fino alle 6.00.
Nella stessa ordinanza, poi, sono contemplate alcune zone rosse in cui gli stessi divieti vengono applicati dalle 12.00 alle 8.00 (escluso solo il mattino). Si tratta delle aree più critiche sul fronte dell’ordine pubblico: quella di più recente istituzione è Cornigliano che si è aggiunta a Rivarolo, Sampierdarena, giardini Cavagnaro di Staglieno, Sestri Ponente, Centro Storico, via Canevari e dintorni, Vernazzola, spiaggia di Voltri e laghetti di San Carlo di Cese.
Le intenzioni della giunta Salis
Una misura alla quale non sarebbero ideologicamente contrarie né l’assessora Viscogliosi né la sindaca Salis. D’altra parte, reiterare di continuo un’ordinanza potrebbe porre problemi di ordine giuridico, trattandosi di un provvedimento che dev’essere motivato da ragioni “contingibili e urgenti” e non può sostituire la normale azione amministrativa.
In altre parole è plausibile che l’ordinanza anti alcol venga prorogata ancora per qualche mese, probabilmente sino alla fine del 2025. Nel frattempo, però, l’assessorato e gli uffici elaboreranno una modifica al regolamento di polizia urbana per rendere permanenti le limitazioni al consumo di alcol in città, pur con uno schema in grado di adattarsi a diverse situazioni. La normativa potrebbe contenere più livelli di restrizioni, lasciando poi alla giunta il compito di deciderne l’applicazione con strumenti più snelli. In questa logica rientrerebbero sia le zone rosse sia le numerose deroghe che vengono normalmente concesse per feste ed eventi all’aperto.
Secondo i numeri rivendicati dall’ex assessore Gambino, grazie all’ordinanza anti alcol sono crollate le segnalazioni per mala movida, le denunce per danneggiamento e per ubriachezza molesta, gli interventi per disturbo alla quiete pubblica. Anche la giunta Salis lo ritiene uno strumento utile, tanto da volerlo svincolare dalla logica emergenziale dell’ordinanza. Per modificare il regolamento servirà ovviamente un passaggio in consiglio comunale.
Restano in vigore i divieti su bottiglie e lattine
A incidere indirettamente sul consumo di birre e simili è anche la cosiddetta ordinanza anti-vetro, in realtà già recepita dal regolamento di polizia urbana: dalle 22.00 alle 6.00 è vietato detenere all’aperto bevande alcoliche o analcoliche in contenitori di vetro e/o metallo in tutto il centro storico e nell’area del porto antico, con una deroga già prevista per le piazze del Capodanno. È ormai abitudine consolidata, infatti, che i locali della movida servano la bionda in bicchieri di plastica, più per ragioni di sicurezza che per contrastare l’ubriachezza molesta. La giunta Bucci, soprattutto nei primi anni, era intervenuta con specifiche ordinanze per estendere gli orari dei divieti, ma la normativa di base è rimasta invariata.