Operaio muore per il caldo mentre lavora nei campi in Puglia. Quando scatta lo stop obbligatorio?

  • Postato il 26 giugno 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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In tutta Italia l’estate è iniziata con temperature alte, ben al di sopra della media stagionale. Questo caldo anomalo sta mettendo in serio pericolo la salute di migliaia di lavoratori, soprattutto quelli impiegati in agricoltura e nei settori che richiedono attività fisiche all’aperto. A rendere ancora più drammatica la situazione è la notizia, arrivata oggi, della morte di un operaio agricolo nelle campagne di Andria. L’uomo, 50 anni, si è accasciato a terra alle 6:30 del mattino, dopo aver vomitato più volte. Nonostante i soccorsi, non c’è stato nulla da fare. Era regolarmente assunto e svolgeva lavori non classificati come pesanti, ma le condizioni ambientali estreme potrebbero essere state fatali.

Le autorità regionali stanno correndo ai ripari con ordinanze che vietano le attività all’aperto nelle ore più calde, soprattutto quando i bollettini indicano un rischio elevato. Il rischio per la salute non è una novità: già il decreto legislativo 81 del 2008 impone ai datori di lavoro la valutazione dei rischi, compresi quelli legati agli agenti fisici come la radiazione solare. Nel 2021, con l’aiuto di Inail e Istituto Superiore di Sanità, le regioni hanno chiarito che il caldo eccessivo va considerato un pericolo concreto per i lavoratori.

Strumenti normativi e ordinanze regionali per contrastare l’emergenza

Nel 2023 è stato varato anche un decreto legge (n. 98) per tutelare economicamente i lavoratori e le imprese in caso di emergenze climatiche eccezionali. La normativa consente, ad esempio, l’accesso alla cassa integrazione INPS quando le temperature percepite superano i 35 gradi, anche in assenza di un effettivo picco termico registrato. Se poi un’ordinanza della pubblica autorità impone la sospensione delle attività, l’impresa può ottenere l’integrazione salariale.

In prima linea anche la Sicilia, dove il presidente Renato Schifani ha firmato un’ordinanza che vieta il lavoro all’aperto dalle 12:30 alle 16:00 nei giorni e nelle aree con livello di rischio “alto”. L’ordinanza, valida fino al 31 agosto, si applica ai settori agricolo, florovivaistico, edile e alle cave. Le previsioni del rischio sono consultabili online, sul sito Worklimate 2.0 dell’Inail. Tuttavia, viene precisato che i dati sono frutto di modelli sperimentali non sempre accurati, da integrare con le osservazioni dirette sul campo.

Sono previste deroghe per gli interventi di pubblica utilità, protezione civile e salvaguardia dell’incolumità. In tutti gli altri casi, spetta ai datori di lavoro adottare misure organizzative specifiche per proteggere la salute dei propri dipendenti.

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Blitz

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