Onorevoli di Calabria: Nicola Vaccaro

  • Postato il 23 dicembre 2025
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Onorevoli di Calabria: Nicola Vaccaro

Chi sono gli Onorevoli di Calabria, scopriamo le biografie dei parlamentari che dal 1946 ad oggi hanno rappresentato i calabresi in Parlamento, conosciamo Nicola Vaccaro


Nato a Cosenza nel 1893, da Luigi, avvocato, Nicola Vaccaro partecipa alla Prima guerra mondiale e viene insignito della Croce di guerra al merito e di quella al valore. Una volta tornato dal fronte, diviene presidente della sezione calabrese del Movimento dei reduci.

Si laurea quindi in Giurisprudenza nel 1920 e si avvia subito alla professione forense, senza tralasciare però l’impegno sociale nell’Azione cattolica, di cui è, tra il 1920 e il 1938, prima Presidente di un circolo studentesco, poi della Federazione provinciale di Cosenza e quindi della Giunta diocesana.

Già nel 1919, all’atto della fondazione, aveva aderito al Partito popolare di don Luigi Sturzo, che contribuisce fin da subito ad organizzare e strutturare, facendo leva sul movimento cooperativo e sulle leghe bianche dei contadini. Viene quindi eletto, sempre nel 1919, Consigliere comunale di Cosenza.

Negli anni del fascismo, si tiene in disparte, ma nel 1934 diventa Presidente della Banca dell’Agricoltura di Cosenza, rimanendo in carica però un solo anno, per lo scioglimento dell’istituto di credito. Sarà quindi Presidnete dell’Associazione combattenti della provincia di Cosenza, della BIblioteca civica della città e del Monte dei pegni.

ONOREVOLI DI CALABRIA, NICOLA VACCARO E L’IMPEGNO NELL’ITALIA REPUBBLICANA

Alla caduta del regime, aderisce alla Democrazia cristiana e ottiene la nomina a Vice Presidente della Provincia. Nel 1946, è rieletto al Consiglio comunale di Cosenza e per due anni è Vice Sindaco. Nel 1948, con quasi il 48 per cento dei voti ed oltre 40 mila preferenze, è eletto senatore per il collegio di Cosenza. Resterà in carica per due legislature, fino al 1958. A Palazzo Madama è Questore e Vicepresidente del Gruppo della DC. Si batte per la costruzione della nuova rete ferroviaria tra Cosenza e Paola, per il potenziamento dei porti e delle scuole calabresi e, in generale, per lo sviluppo del settore delle opere pubbliche.

Dal 1950 al 1951, è Sottosegretario alla Difesa nel VI Governo De Gasperi. Sarà quindi anche membro dell’Assemblea parlamentare europea, l’organismo poi sostituito dal Parlamento europeo eletto a suffragio universale. Non rieletto, nel 1959 diventa Presidente della Camera di commercio e del Consorzio provinciale di istruzione tecnica di Cosenza, impegnandosi molto per la realizzazione di una centrale ortofrutticola a Sibari e per l’apertura di una università in Calabria. A novembre del 1960, però, si dimette da tutte le cariche perché rientra in Senato, subentrando a Rocco Salomone, deceduto. Resterà parlamentare fino al 1963, venendo di nuovo sconfitto e, questa volta, non facendo più ritorno a Palazzo Madama. Morirà a Cosenza nel 1966.

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