Omicidio di Gemona: l’autopsia sul corpo di Alessandro Venier “conferma la morte per strangolamento”

  • Postato il 13 agosto 2025
  • Cronaca Nera
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 1 Visualizzazioni

L’autopsia eseguita stamani sul corpo di Alessandro Venier ha confermato che la morte è avvenuta per strangolamento. Le analisi effettuate – secondo quanto riportato dall’Ansa – hanno confermato che, post mortem, c’è stato un “depezzamento” (gli arti inferiori sono stati separati dall’addome e questo, a propria volta, dal torace e dal capo) compiuto con un utensile di cui non sarebbe ancora stata accertata la compatibilità. Questo rafforzerebbe la ricostruzione fatta da Lorenza Venier, madre dell’uomo, che aveva confessato l’omicidio compiuto assieme alla nuora Mailyn. Secondo alcune fonti investigative citate dall’Ansa, dall’esame strumentale sarebbero usciti elementi “rilevanti”, senza però entra nei dettagli delle novità dell’esame autoptico eseguito dalla dottoressa Francesca Sinopoli, incaricata dalla Procura di Udine. Presenti al momento dell’esame anche numerosi periti di parte. Da quanto emerso l’uomo è morto per strangolamento ed è stato sezionato dopo il decesso. La madre aveva parlato di un coltello che non sarebbe però stato sufficiente per recidere il femore. Più facile che per quello sia stato usato il seghetto sequestrato nell’autorimessa durante i rilievi.

Dopo l’omicidio il cadavere dell’uomo è rimasto per 5 giorni dentro un bidone ricoperto di calce viva, materiale che ha creato problemi ieri durante l’esecuzione della Tac ma che non dovrebbe avere ostacolato l’autopsia. È previsto per il pomeriggio di oggi, 13 agosto, l’esame da parte dei Ris del bidone. Nelle stesse ore sarà ultimato il sopralluogo nella “villetta dell’orrore”, ieri interrotto per operazioni di bonifica: Venier collezionava residuati bellici che gli erano costati alcune denunce ed è stata necessaria una messa in sicurezza da parte degli artificieri. Ritardi si sono avuti anche nell’inizio dell’autopsia, rallentata dalla salma che non era stata sottoposta a operazioni di scongelamento in tempo per poter procedere.

“Personalmente suggerisco di apprezzare con grande cautela le anticipazioni che circolano in queste ore: le conclusioni definitive potranno essere tratte solo quando saranno depositati gli esiti ufficiali degli accertamenti, e non sulla base di indiscrezioni, peraltro non sempre aderenti alla realtà scientifica”. Questo il commento dell’avvocata Federica Tosel, che difende Mailyn Castro Monsalvo, rispetto a quanto trapelato. Secondo quanto riportato dalle agenzie, è già in atto una battaglia tra i vari periti rispetto alle cause del decesso. L’esperto nominato dalla Procura, come detto, l’avrebbe individuata nello strangolamento, mentre i consulenti della difesa sostengono che manchino segni evidenti sul collo della vittima e le macchie polmonari segnalate nell’esame e messe a verbale non sarebbero sufficienti a spiegare nemmeno una morte per soffocamento da pressione con un cuscino, come Lorena aveva detto di aver provato a fare prima di chiedere a Mailyn di usare i lacci delle scarpe per vincere la resistenza del figlio. Gli esami tossicologici, pronti in alcune settimane, spiegheranno invece il ruolo dei sedativi e delle dosi di insulina usate per rendere inoffensiva la vittima.

L'articolo Omicidio di Gemona: l’autopsia sul corpo di Alessandro Venier “conferma la morte per strangolamento” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti