Omicidio di Garlasco, nella villetta 60 impronte digitali mai comparate. Andrea Sempio riconvocato in caserma

  • Postato il 17 aprile 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Sessanta impronte digitali mai analizzate, perché ritenute all’epoca parziali o inutilizzabili, tornano oggi al centro dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Si tratta di tracce lasciate nella villetta dove la giovane fu uccisa brutalmente, ma che non furono mai confrontate con i profili dei possibili sospetti. A distanza di 18 anni, i magistrati della procura di Pavia hanno deciso di riaprire ogni aspetto dell’indagine, partendo proprio da quelle impronte dimenticate. Tra gli obiettivi principali c’è ora il confronto con le impronte di Andrea Sempio, il nuovo indagato. La sua presenza sulla scena del crimine viene considerata plausibile, anche alla luce del DNA trovato sotto le unghie della vittima, compatibile con il suo profilo genetico.

Una verità ancora tutta da scrivere

Il lavoro di revisione del caso è minuzioso. I carabinieri del Nucleo investigativo di Milano stanno riesaminando i rilievi dattiloscopici raccolti tra agosto e ottobre 2007, da cui sono emerse immagini digitali ancora oggi compatibili e comparabili. In parallelo, saranno utilizzati anche i “paradesivi”, materiali adesivi su cui sono rimasti impressi frammenti di impronte. Secondo gli investigatori, molte di queste tracce – bollate in passato come inutilizzabili – sarebbero in realtà sufficienti per identificare chi le ha lasciate. Gli accertamenti si svolgono su due livelli: quello giudiziario, che richiede 16 punti di corrispondenza tra le impronte, e quello dattiloscopico, valido anche con minuzie inferiori. Un passaggio chiave sarà l’incidente probatorio previsto per il 16 maggio, in cui un esperto dattiloscopista della scientifica confronterà ufficialmente le impronte.

villetta di garlasco dove fu uccisa chiara poggi
Omicidio di Garlasco, nella villetta 60 impronte digitali mai comparate. Andrea Sempio riconvocato in caserma (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Tra tensioni, ipotesi e attese

La nuova convocazione di Sempio per la raccolta delle impronte, stavolta anche con il metodo classico dell’inchiostro oltre al laser, segna una svolta nell’inchiesta. «Il laser era sporco, così ci hanno richiamati», ha spiegato l’avvocata Angela Taccia. Il suo assistito si dice tranquillo, nonostante la pressione crescente. Intanto i pm stanno affidando consulenze a esperti dei RIS per rafforzare la propria tesi: che le impronte rilevate durante le fasi esecutive del delitto possano ricondurre a Sempio e forse anche ad altri soggetti. Tuttavia, la riapertura del caso non trova tutti d’accordo. Se la difesa di Sempio appoggia l’ipotesi di un assassino ancora a piede libero, il legale della famiglia Poggi, Gian Luigi Tizzoni, parla di un’indagine «inutile», fonte di «amarezza» e di spreco di risorse pubbliche. Chi ha ragione? Solo il tempo – e la scienza – potranno dirlo.

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Autore
Blitz

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