Oltre 40mila persone accompagnano la partenza della Global Sumud Flotilla da Genova. C’è anche la sindaca Salis: “Aiutiamo Gaza a resistere”

  • Postato il 31 agosto 2025
  • Cronaca
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Oltre 40mila persone si sono riunite in corteo dalla sede di Music for Peace, a Genova, per accompagnare con fiaccole, bandiere palestinesi e cori la partenza delle prime quattro imbarcazioni della flotta italiana della Sumud Flotilla, diretta verso Gaza con aiuti e solidarietà per la popolazione stremata dal genocidio in corso. “In una città medaglia d’oro per la Resistenza, si aiuta gli altri a resistere”, ha scandito la sindaca Silvia Salis dal palco, al termine del chilometrico corteo che ha attraversato la sopraelevata fino al Porto Antico, dove erano attraccate le barche a vela cariche delle prime quattro delle 45 tonnellate di aiuti umanitari. Le restanti verranno imbarcate nei prossimi giorni da Catania.

Ma cosa può fare il Comune in caso di criticità, come le aggressioni militari dell’esercito israeliano, già noto per ignorare il diritto internazionale che consentirebbe questa missione? “Quando diciamo che la nostra spinta li accompagnerà per tutto il viaggio – spiega Salis a ilFattoQuotidiano.it – significa che qui a Genova ci sarà uno dei centri di coordinamento per le emergenze, nella sede di Music for Peace, dove gli operatori della ong monitoreranno h24 i movimenti di alcune imbarcazioni. In caso di anomalie, siamo già d’accordo per mobilitare immediatamente la Farnesina”. Altri strumenti verranno messi in campo da attivisti, sindacalisti, portuali e cittadini dalle più svariate appartenenze che hanno preso parte alla manifestazione. “Se perdiamo i contatti con i nostri ragazzi e le nostre ragazze per più di 20 minuti, o la merce non viene consegnata alla popolazione per cui è stata raccolta – ha detto dal palco Riccardo Rudino del Collettivo autonomo lavoratori portuali – saremo pronti a bloccare tutto ciò che riguarda Israele”. Non solo armi, come già fatto nelle scorse settimane, ma anche merci civili. “Non si parla di una mobilitazione solo italiana – aggiunge Giovanni Ceraolo, del coordinamento Mare e porti di Usb – ma attraverso la rete che abbiamo attivato a livello internazionale siamo pronti a scioperare e bloccare in tutta Europa”.

Maria Elena Delia, coordinatrice italiana della Global Sumud Flotilla, chiarisce che nessuno è affetto dalla sindrome da ‘white savior’, l’occidentale che presume di salvare ‘gli oppressi’ ignorando il loro protagonismo: “Dalla popolazione palestinese abbiamo solo da imparare. Molti di noi, in questi anni di blocco e occupazione israeliana, hanno coltivato rapporti di amicizia profonda con tante persone a Gaza. Amici e amiche che sono stati uccisi in questi mesi. Chi è riuscito a sopravvivere ci chiede di parlare di loro e provare a rompere l’assedio. Certo, gli aiuti potrebbero non arrivare, ma intanto abbiamo attivato una mobilitazione che ci consente di mettere al centro del discorso mediatico e politico ciò che subiscono i palestinesi”. La richiesta principale è la riapertura dei corridoi umanitari, “ma quello che serve davvero è il ripristino del diritto internazionale e la restituzione alla popolazione della Striscia del diritto all’autodeterminazione”.

Quando la testa del corteo ha raggiunto l’area del Porto Antico di Genova, estendendosi davanti alle imbarcazioni in partenza, molti partecipanti erano ancora sulla sopraelevata. “La raccolta di 300 tonnellate di aiuti – questo il conteggio finale – dimostra che ciò che sembra impossibile, insieme si può fare – ha commentato dal palco don Gianni Grondona, vicario dell’arcivescovo, chiamato a benedire gli equipaggi –. Se si può dire bene di questa Flotilla è perché davvero rappresenta quello che ci tiene uniti questa sera: l’impegno comune per un mondo diverso e più giusto, come chiedeva ‘il popolo di Genova’ ai tempi delle mobilitazioni anti-G8 del 2001”. Rieccheggiano le parole di don Andrea Gallo, citato più volte da Stefano Rebora, fondatore di Music for peace e membro dell’equipaggio della Sumud Flottilla: “Continuiamo a osare la speranza e andare in direzione ostinata e contraria”. Giovedì è prevista la partenza definitiva della flotta italiana da Catania. Sarà possibile seguire i movimenti delle imbarcazioni fino ai giorni dell’arrivo previsto nella Striscia di Gaza, attorno a metà settembre.

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