Oltre 170 mila anziani piemontesi non autosufficienti a carico delle famiglie

TORINO – Sono più di centosettantaduemila gli anziani piemontesi non autosufficienti che non ricevono alcuna forma di assistenza dal Servizio sanitario regionale e restano completamente a carico delle famiglie. A rivelarlo è uno studio realizzato dall’Università Bocconi di Milano e commissionato dalla Regione Piemonte per fotografare lo stato dell’assistenza alla popolazione ultra65enne.

Secondo l’indagine, i piemontesi con più di 65 anni che non sono più autosufficienti sono 265.908. Di questi, 33.954 sono ospitati in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), ma solo 14 mila dispongono di un posto letto convenzionato con le ASL. Altri 452 anziani usufruiscono dei centri diurni, mentre 58.806 sono seguiti attraverso servizi di assistenza domiciliare.

Resta però una quota molto ampia – 172.696 persone – che non rientra in nessuna forma di presa in carico pubblica. Si tratta di uomini e donne anziani la cui assistenza, quotidiana e continuativa, grava interamente sulle famiglie, spesso senza sostegni economici o strutturali.

Il dato conferma come il tema della non autosufficienza rappresenti una delle principali criticità del sistema socio-sanitario piemontese, in un contesto demografico che vede la popolazione in età avanzata in costante aumento. Lo studio della Bocconi servirà alla Regione come base per definire nuovi modelli di cura e intervento, con l’obiettivo di rendere più equo e sostenibile l’accesso ai servizi per la terza età.

Il Consiglio comunale di Torino oggi pomeriggio ha approvato una mozione sottoscritta da Vincenzo Camarda (Pd) che invita la Regione Piemonte a partecipare ai bandi europei di finanziamento dei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari.

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