Oliver Miller è morto a 54 anni, l'addio struggente a Big O. di Nba alla star del basket americano

  • Postato il 14 marzo 2025
  • Di Virgilio.it
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I media statunitense hanno avviato la celebrazione laica che si deve a un personaggio inimitabile nell’Nba come Oliver Miller, morto a 54 anni dopo aver condiviso su X la notizia di essere stato colpito da un tumore, che non gli ha concesso altro tempo. A comunicare la sua scomparsa è stata l’associazione degli ex giocatori Nba, che ha reso così un tributo al giocatore tra i più rappresentativi e amati degli anni recenti, star degli anni Novanta e a seguire e tra i più giocosi e vicini al pubblico.

Solo poche settimane fa aveva deciso di comunicare ai suoi followers, su X, della malattia che lo ha strappato alla vita quasi certamente e ancora giovane. In quegli anni di maggior attività sportiva aveva conquistato una popolarità fuori dal previsto, e non solo per l’amore incondizionato degli americani nei riguardi del basket.

Nba, il dolore per la morte di Oliver Miller

“La comunità del basket ha perso una leggenda. I nostri cuori sono con la famiglia, gli amici e i fan di Oliver Miller“, si legge nel messaggio scelto dall’associazione per ricordarlo. Un post condiviso e ripreso, per firmare un lutto che sta attraversando il mondo dello sport statunitense.

Anche il noto commentatore dei Suns, Eddie Johnson, ha pubblicato la notizia sui social media, scrivendo una dedica all’uomo: “Sono così dispiaciuto di annunciare che abbiamo perso un altro membro della NBA Fraternity. … Mi mancherai, Big O.”.

La carriera di Miller

Scelto da Phoenix con il numero 22 al draft 1992, disputò nove stagioni in Nba con Suns, Detroit Pistons, Toronto Raptors, Dallas Mavericks, Sacramento Kings e Minnesota Timberwolves.

Dopo l’addio a Phoenix nel 2000 girò il mondo, tra Grecia, Cina, Polonia, (anche in Italia a Roseto ma senza mai giocare) oltre a vestire numerose maglie nelle oggi defunte Continental Basketball Association e United States Basketball League. Fece anche un’esperienza con gli Harlem Globetrotters. Al college aveva contribuito a portare Arkansas alle Final Four 1990.

I Toronto Raptors, dove Miller segnò il record personale di 12,9 punti a partita durante la stagione 1995-96, gli hanno reso omaggio sul tabellone video durante la partita di mercoledì sera contro i Philadelphia 76ers.

Da rookie, Miller, che era alto 6 piedi e 9 pollici e pesava 280 libbre (circa 140 kg), lottò contro problemi di peso che lo avrebbero tormentato per tutta la sua carriera. Divenne anche una preziosa riserva nella corsa di Phoenix alle finali NBA, dove persero contro Michael Jordan e i Chicago Bulls.

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Il ricordo di Miller

The Athletic, sul New York Times, ha voluto citare Oliver e ricordarlo con affetto per l’impatto che ha avuto all’inizio di quella corsa ai playoff, divenuta storica. Nonostante si fossero guadagnati la testa di serie della Western Conference, i Suns hanno perso le prime due partite di una serie al meglio delle cinque contro i Lakers in casa. Miller allora aveva fatto la differenza.

Dopo la gara, Miller aveva detto ai giornalisti che la “O” di “Big O” stava per “overachiever”. Ha anche detto che immaginava che molte squadre si fossero pentite di averlo scartato nel draft.

“Adesso stanno tutti sudando, guardandomi giocare”, aveva detto Miller, all’epoca. “Soprattutto i ragazzi che hanno parlato male di me, dicendo che non ho cuore, che sono un perdente, che non ho orgoglio in me stesso. Ma sono uscito e l’ho dimostrato oggi. Guardatemi ora”.

Miller tornò nella NBA nel 2003-04, con una media di 2,5 punti in 48 partite (una da titolare) con i Minnesota Timberwolves.

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Virgilio.it

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