Olimpiadi Milano-Cortina: altri 30 milioni di deficit e il trucco delle Paralimpiadi per avere più ricavi

  • Postato il 9 luglio 2025
  • Sport
  • Di Il Fatto Quotidiano
  • 3 Visualizzazioni

Fondazione Milano Cortina 2026, organizzatrice delle Olimpiadi invernali italiane, ha aspettato fino all’ultimo prima di approvare il bilancio 2024, da cui risulta un ulteriore aggravamento del passivo per 30 milioni di euro, con un deficit patrimoniale di 150 milioni di euro in quattro anni. L’ente voleva incamerare prima la copertura del governo, per sanare i debiti con un finanziamento pubblico di oltre 300 milioni di euro, attraverso la creazione della figura del commissario straordinario per le Paralimpiadi. Un drenaggio in piena regola di soldi che escono dal bilancio autonomo della Presidenza del consiglio dei ministri per finire ai Signori dei Giochi che hanno evidentemente mancato l’obiettivo del pareggio di bilancio sbandierato per anni. Invece la spesa complessiva è salita a 2 miliardi di euro.

LA PERDITA ARRIVA A 150 MILIONI. I numeri non mentono. La perdita di esercizio nel 2024 è stata di 30,5 milioni di euro (era di 33,7 milioni nel 2023). Il patrimonio netto era in negativo a fine del bilancio precedente per 107,8 milioni di euro, quindi adesso raggiunge i 150,3 milioni di euro. Il dato positivo è che i ricavi sono aumentati, passando da 26,4 a 72,7 milioni di euro, ma il costo della produzione è raddoppiato, passando da 58 milioni a 105 milioni di euro. La differenza tra il valore e i costi della produzione, che nel 2023 era in negativo per 31,6 milioni di euro, adesso lo è per 28,8 milioni. In crescita tutte le voci di spesa: 2,7 milioni per viaggi e trasferte (cinque in più volte rispetto all’esercizio precedente), le consulenze tecniche passate da 15 a 21 milioni, le consulenze amministrative da 1,4 a 3 milioni, gli affitti passati da 0,5 a 4,7 milioni di euro. Una voce importante il costo del personale, cresciuto da 21,5 a 40 milioni di euro.

SOLDI DI STATO. Fondazione, come ha già fatto negli anni scorsi, spiega che il bilancio si assesterà a Giochi conclusi, quando verranno incassati tutti i diritti da sponsor, televisioni, Cio, oltre agli introiti da biglietti. A garantire l’equilibrio vi sarebbero le “previsioni economico-finanziarie espresse nei piani aziendali”, ossia il “Lifetime budget G-9” approvato a fine giugno. La sigla G-9 indica che mancano 9 mesi all’inizio delle Olimpiadi. È una giustificazione che si scontra con l’innesto di un fiume di soldi stanziati dal governo a fine giugno, con l’escamotage di nominare un commissario per le Paralimpiadi. Il bilancio spiega che al commissario andranno 328,2 milioni di euro “per la gestione delle Paralimpiadi”, oltre ai 62,7 milioni di euro già previsti nel dossier di candidatura e un’ulteriore attribuzione di 47,5 milioni. Il totale è di 438,2 milioni pubblici, su un budget per le Olimpiadi che inizialmente era di un miliardo e mezzo e che secondo il ministro dello sport Andrea Abodi non prevedeva fondi pubblici. Lo scorporo di queste cifre incorpora i debiti di Fondazione, che però rimangono, visto che la spesa totale è arrivata a 2 miliardi.

IL COMMISSARIO SPENDE. Come spenderà il commissario? I primi 79,3 milioni andranno per acquistare servizi, soprattutto sicurezza e logistica. Altri 112,9 milioni (Iva esclusa, quindi circa 135 milioni) serviranno “per l’espletamento di attività organizzative di carattere fungibile i cui costi, pertanto, non sono stati inclusi nel budget della Fondazione”. Quest’ultima toglie dalle proprie spese una prima importante fetta della torta. La terza voce è di 192,7 milioni di euro Iva esclusa (quindi circa 230 milioni di euro) per “l’acquisto di servizi infungibili direttamente dalla Fondazione (con il conseguente effetto di maggiori ricavi per la Fondazione stessa)”. In pratica il commissario versa quest’altra imponente voce a Fondazione, che incamera ricavi inattesi. Fondazione conta così “di recuperare il deficit patrimoniale accumulato mediante i proventi in entrata previsti nei prossimi due esercizi (2025 e 2026)”. In ogni caso ammette che per far fronte ai bisogni di cassa nei prossimi 12 mesi farà ricorso alle banche, non solo con le linee di credito già concesse (hanno garantito gli enti pubblici), ma anche con nuove linee da contrattualizzare. In ogni caso il bilancio ricorda che le Regioni Lombardia e Veneto, oltre alle Province di Trento e Bolzano hanno garantito la copertura dei deficit finali, in fase di liquidazione di Fondazione.

“IPOTESI TUTTE DA VERIFICARE”. In un passaggio Fondazione mette le mani avanti, sulla previsione di far quadrare i conti. “È necessario sottolineare che il Piano e le previsioni di cassa si basano su un insieme di ipotesi e assunzioni relative a eventi futuri e ad azioni che potrebbero non verificarsi in tutto o in parte”. Di cosa si tratta? “Le principali assunzioni riguardano le tempistiche e le modalità di impiego degli importi stanziati al Commissario Straordinario, le future coperture finanziarie aggiuntive da parte del sistema bancario, la disponibilità di anticipazioni da parte del Cio e le tempistiche di realizzo di specifici interventi da parte degli Enti membri della Fondazione”. Un punto interrogativo è poi legato al successo delle azioni di marketing, nonché delle sponsorizzazioni, della vendita di biglietti e dagli introiti per le licenze.

L’ALLARME DELLA CORTE DEI CONTI. Martedì 7 luglio la Sezione regionale di Controllo del Veneto ha lanciato un nuovo allarme alla luce di questi bilanci. “Ove non dovessero realizzarsi le condizioni per l’equilibrio economico al termine del ciclo finale pluriennale, l’impatto negativo sui bilanci degli enti a vario titolo coinvolti, ivi compresa la Regione Veneto, non potrà essere evitato. Elementi di certezza sull’eventuale capacità di azzerare il risultato negativo non possono trarsi dal Lifetime Budget, che soffre, ad oggi, di una certa aleatorietà. La visione degli atti relativi all’attuale situazione finanziaria della Fondazione non consente il superamento delle perplessità e criticità già evidenziate in occasione del precedente giudizio di parifica”.

L'articolo Olimpiadi Milano-Cortina: altri 30 milioni di deficit e il trucco delle Paralimpiadi per avere più ricavi proviene da Il Fatto Quotidiano.

Autore
Il Fatto Quotidiano

Potrebbero anche piacerti