Olimpiadi invernali 2026: Milano palcoscenico culturale tra sport e arte
- Postato il 25 ottobre 2025
- Di Panorama
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Parlando di Olimpiadi, saltano alla mente medaglie, record e tifo. Milano, invece, trasforma i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026 in un evento che celebra anche creatività, memoria e cultura. Per accogliere visitatori da tutto il mondo, da novembre 2025 la città ha organizzato un ricco calendario espositivo consultabile sul sito YesMilano, che attraversa secoli, linguaggi e discipline, trasformando musei e palazzi storici in un grande palcoscenico internazionale.
Milano, polo culturale internazionale
Il sindaco Giuseppe Sala sottolinea che l’obiettivo è far conoscere Milano non solo come «venue sportiva», ma anche come «polo culturale frizzante e innovativo». L’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi parla di un programma pensato come «una costellazione di appuntamenti», capace di restituire «la ricchezza e la vitalità» di una metropoli internazionale che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici. Le esposizioni metteranno insieme «grandi maestri dell’arte e della fotografia con la contemporaneità del design, della moda e delle installazioni».
Anselm Kiefer e Le Alchimiste
Tra i protagonisti, Anselm Kiefer torna a Milano dopo l’installazione permanente de I Sette Palazzi Celesti all’HangarBicocca. A Palazzo Reale, nella Sala delle Cariatidi, con la cura di Gabriella Belli, l’artista presenta Le Alchimiste, un ciclo di grandi composizioni pittoriche su tela dedicate alle figure femminili note e a quelle dimenticate dalla storia, riconosciute come fondamentali nella nascita del pensiero scientifico moderno.
I Macchiaioli: una retrospettiva storica
Sempre a Palazzo Reale, Milano ospita per la prima volta una grande retrospettiva sui Macchiaioli, il movimento toscano dell’Ottocento che rivoluzionò la pittura italiana e intrecciò arte e Risorgimento, curata da Francesca Dini, Elisabetta Matteucci e Fernando Mazzocca, esperti del movimento.
Metafisica/Metafisiche: dialogo tra epoche
E poi il progetto Metafisica/Metafisiche, curato da Vincenzo Trione, che si sviluppa tra Palazzo Reale, Gallerie d’Italia e Palazzo Citterio, con oltre trecento opere che confrontano i padri fondatori della Metafisica, de Chirico, Savinio, Carrà, Morandi e de Pisis, a cui si aggiungono Magritte, Dalí, Ernst e Warhol, fino ad arrivare a architetti registi, scrittori e fotografi contemporanei.
Fotografia e scultura: Mapplethorpe e Troubetzkoy
Proprio la fotografia ha uno spazio d’eccezione con Robert Mapplethorpe e la sua mostra Le forme del desiderio che indaga la sensualità dei corpi, mentre la scultura della Belle Époque rivive attraverso Paul Troubetzkoy, aristocratico russo celebrato tra Parigi e New York.
MUDEC e PAC: neve e arte contemporanea internazionale
Al MUDEC, il Museo delle Culture, Il senso della neve intreccia scienza, arte e antropologia, esplorando la neve come fenomeno naturale e culturale. L’inaugurazione è affidata all’installazione di Chiharu Shiota, che trasforma l’agorà del museo in una nevicata sospesa. Mentre al PAC, il Padiglione d’Arte Contemporanea, l’arte contemporanea indiana sarà protagonista con una collettiva e residenze artistiche, offrendo uno sguardo autentico sulle trasformazioni sociali e culturali dell’India.
Leonardo da Vinci e la storia dello sport
Il Castello Sforzesco aprirà eccezionalmente il cantiere della Sala delle Asse di Leonardo da Vinci, consentendo al pubblico di seguire il lavoro delle restauratrici, un’opportunità unica di avvicinarsi al genio leonardesco.
Gli sport invernali troveranno spazio al Castello Sforzesco con la Raccolta Bertarelli, con manifesti e illustrazioni storiche, mentre alla Fabbrica del Vapore il fotografo Stefano Zardini racconterà i pionieri della montagna in chiave pop con Pioneers Passion.
Milano è così pronta ad accogliere gli spettatori che potranno ammirare un grande palcoscenico culturale.



