Olimpiadi 2026, vietato criticare il commissario del governo. Diffidata la consigliera che chiede notizie sugli alberi tagliati per la pista da bob

  • Postato il 23 novembre 2024
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BELLUNO – Golia contro Davide. O meglio, il gigante delle Olimpiadi invernali 2026, che amministra affari e lavori per 3 miliardi e mezzo di euro in nome e per conto del governo, se la prende con una consigliera comunale di minoranza di Cortina d’Ampezzo e intima al giornale on line Voci di Cortina di togliere dalla pagina un comunicato stampa. “Qualificare la trasparenza da sempre tenuta da Simico e dal sottoscritto come ‘Ambientalismo di facciata’, ‘greenwashing’, ed accusarci di aver prodotto un ‘danno ambientale’ che sarebbe ‘sotto gli occhi di tutti’, significa semplicemente affermare il falso e gettare discredito su soggetti cui l’ordinamento riconosce particolarissime qualità, e la cui immagine, onore e reputazione esige pertanto un’attenzione altrettanto particolare, semplicemente perché l’effetto lesivo che ne deriva è proporzionato al rilievo dell’incarico che è stato attribuito”.

L’architetto Fabio Saldini deve avere un’altissima considerazione di sé e delle sue ‘particolarissime qualità’, in quanto commissario di governo per le grandi opere delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, se – dopo aver consultato il proprio ufficio legale – usa queste parole in una diffida che ha inviato alla consigliera comunale Roberta De Zanna. Quest’ultima si batte da anni contro lo scempio ambientale che si sta consumando a Cortina (le foto a corredo dell’articolo rappresentano un esempio in questo senso). La consigliera ha avuto l’ardire di diffondere un comunicato stampa, ripreso dal giornale on-line Le Voci di Cortina, in cui chiede conto a Società Infrastrutture Milano Cortina (Simico) di dove sia finito il legname frutto del taglio dei larici e della massa arborea alle pendici delle Tofane per far posto al cantiere della nuova pista da bob.

La bordata di Simico non ammette repliche o difformità di vedute. Infatti, paventa cause per danni, sostenendo che nel comunicato “Dove sono spariti gli alberi tagliati alla pista da bob?” si insinuerebbe “una visione della Società, ma anche del sottoscritto, come sprezzanti delle regole ed animati da finalità economiche”. Peggio, sarebbe “del tutto ingiustificata, inammissibile e ben oltre i confini del legittimo esercizio del diritto di critica, l’insinuazione – mal celata dietro lo schermo di due apparentemente semplici domande (‘Dove sono finiti i restanti 1.650 metri cubi ? A quanto ammonta il valore economico?’, ‘Ricordiamo che sono soldi pubblici, ricavati da questo esbosco’) – che Simico ed il sottoscritto possano aver agito per finalità di natura economica”. Insomma, vietato porre domande.

Simico non solo chiede di togliere da Voci di Cortina il comunicato stampa, ma annuncia che “sono in corso le indagini dirette a verificare quante altre testate abbiano rilanciato la notizia”. Chi tocca Simico e Saldini rischia grosso, questo è l’inequivocabile messaggio. Ma che cosa aveva scritto di così offensivo la consigliera De Zanna da far strabuzzare l’amministratore delegato? Qualche giorno fa Simico ha pubblicato una nota pomposa: “Grazie ai miglioramenti apportati al progetto e alla nuova viabilità, Simico ha risparmiato il taglio del 40% degli alberi autorizzati. Si tratta quindi 1.200 arbusti che non saranno rimossi rispetto ai 2.000 previsti dalla legge”. I numeri non avevano convinto la consigliera, non solo perché il 40 per cento di taglio risparmiato corrisponderebbe a 800 e non a 1.200 arbusti non tagliati, ma perché Simico aveva confermato (a luglio) un taglio di 2.200 metri cubi di materiale legnoso, in linea con l’ammontare dell’appalto pagato circa 100 mila euro lo scorso febbraio. Non vi era traccia di riduzione di alberi tagliati, bensì la conferma di aver tagliato tutto quello che era contenuto nell’incarico della ditta di Luca Ghedina “Broco”, fratello dello sciatore Christian Ghedina.

Per questo De Zanna domandava a Simico di “fare chiarezza e pubblicare i dati di rilevamento delle alberature, visto che ha dichiarato di aver prodotto una mappatura dettagliata con GPS (posizione geografica, dimensioni, età e stato di consistenza) di tutti gli alberi presenti nell’area e di avere attribuito un codice numerico a tutti gli alberi con diametro maggiore a 10 cm”. Inoltre: “Sarebbe di interesse pubblico sapere dove sono andati a finire tutti i metri cubi di legname tagliato, sia esso marcio, da cippare, da bruciare o da smaltire in altro modo. Il legno appartiene al Comune di Cortina d’Ampezzo e su 2.200 metri cubi tagliati, il legname preso in carico dal Comune è di soli 550 metri cubi”.

Dopo aver ricevuto la diffida, De Zanna ha reso pubblica tutta la documentazione. “Sono sbalordita. Da un lato si professa la trasparenza e il confronto, dall’altro si vuole intimidire con toni minacciosi una voce critica che pone delle domande, accusandomi di diffondere notizie false e tendenziose, di ledere la dignità e l’onore di Simico, arrivando addirittura a porre in essere un atto di vera e propria censura, intimando a Voci di Cortina di rimuovere il mio comunicato stampa, andando così contro le più elementari norme che regolano il diritto di cronaca e la libertà di stampa”. Pungente l’osservazione finale: “E’ forse questo lo spirito olimpico che dovrebbe animare il percorso fino ai Giochi del 2026? Come cittadina ho tutto il diritto di esprimere il mio pensiero e come consigliere comunale ho il diritto/dovere di vigilare sull’operato dell’Amministrazione e porre domande su questioni di interesse pubblico, come il bosco di Ronco che è patrimonio comunale. Bastavano poche risposte documentate, da parte di Simico, per risolvere la questione”.

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Il Fatto Quotidiano

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