Olimpia Milano, l’eredità dopo la morte di Giorgio Armani: chi sarà al comando, i rischi e la rivoluzione da attuare

  • Postato il 5 settembre 2025
  • Di Virgilio.it
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La scomparsa di Giorgio Armani è stato un colpo durissimo per il mondo della moda italiana ma non solo. Lo stilista è stato anche un grande mecenate nel mondo dello sport in generale e in particolare per il basket riuscendo a portare l’Olimpia Milano ai suoi antichi splendori ma non è detto che le cose continueranno in questo modo.

Il salvataggio nel 2008

La storia d’amore tra Giorgio Armani e l’Olimpia Milano nasce nel 2004 quando lo stilista di fatto fa il suo ingresso nella storia del club con una sponsorizzazione. Le cose però cambiano completamente quattro anni più tardi quando Armani è di fatto costretto a dimostrare il suo attaccamento per la squadra. Le casse del club versano infatti in una condizione molto preoccupante e anche dal punto di vista sportivo le cose non vanno meglio. In quegli anni a dominare la pallacanestro italiana c’è la Mens Sana Siena. Ma la visione di Armani e i suoi sacrifici dal punto di vista economico sono vincenti con Milano che torna a vincere lo scudetto nel 2014 diventando da quel momento una superpotenza della pallacanestro italiana ed europea.

L’eredità e il ruolo di Leo Dell’Orco

Le prossime settimane saranno quelle più complicate per il futuro del Gruppo Armani con l’apertura del testamento che rappresenta sempre un momento molto delicata. Gli eredi dello stilista sono sicuramente le nipoti Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio, e poi ancora Rosanna Armani e suo figlio Andrea Camerana. Ma nelle disposizioni ci sarà anche Pantaleo “Leo” Dell’Orco che dal 2019 è diventato il presidente del consiglio di amministrazione della Pallacanestro Olimpia Milano.

I cambiamenti in vista per l’Olimpia

Il futuro dell’Olimpia Milano in questo momento non desta preoccupazione ma il panorama della pallacanestro europea è in continua evoluzione. Leo Dell’Orco continuerà il suo impegno alla guida del club con l’obiettivo di tenere la squadra ai vertici in Italia e in Europa ma è evidente che la visione da “mecenate” vivrà una trasformazione. Almeno per un paio di stagioni dovrebbe essere confermato il budget da 25-30 milioni di euro per la costruzione della squadra ma per il futuro la società dovrà diventare sempre più autofinanziata e sostenibile. Del resto anche l’Eurolega vive proprio quest’anno un momento di svolta con la partecipazione di una squadra di Dubai, pensare all’Olimpia come un investimento a fondo perduto dopo la scomparsa di Armani potrebbe essere un errore molto grave.

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Virgilio.it

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