“Olga Komleva collaborò con Navalny”: giornalista condannata a 12 anni in Russia

  • Postato il 29 luglio 2025
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La sua colpa è quella di aver lavorato con Alexei Navalny. La Russia ha condannato a 12 anni di carcere Olga Komleva, giornalista che aveva collaborato con il partito dell’oppositore di Vladimir Putin morto in carcere a inizio 2024, attività che l’ordinamento giuridico russo considera illegale anche se avvenuta in passato. Komleva, 46 anni, aveva fatto volontariato per il partito bandito come “estremista” nel 2021, secondo quanto riportato dal media indipendente Mediazona, ed è stata giudicata colpevole di aver criticato l’esercito di Mosca mentre seguiva l’offensiva in Ucraina e le proteste antigovernative per il media indipendente RusNews.

Un tribunale distrettuale della città di Ufa “ha rilevato che l’imputata ha partecipato alle attività di una comunità estremista” e “diffuso informazioni deliberatamente false sulle azioni delle forze armate”, si legge nel comunicato in cui il tribunale dà notizia della colpevolezza e la pena dell’imputata. Da parte sua, Komleva non ha ammesso la sua colpa per nessuna delle accuse ed è stata vista sorridere e salutare dall’interno della gabbia degli imputati dopo aver ascoltato il verdetto, dicendo “Voglio bene a tutti” a un gruppo di persone accorse a sostenerla, secondo un video pubblicato da RusNews.

Secondo Mediazona, Komleva soffre di diabete e ha avuto difficoltà ad accedere ai farmaci durante la detenzione preventiva. Navalny è morto il 16 febbraio 2024 mentre era detenuto in una colonia penale russa. Il Cremlino ha intensificato la repressione contro i media indipendenti dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina nel 2022, imponendo leggi che di fatto vietano qualsiasi critica all’esercito.

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Il Fatto Quotidiano

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