Oleg Orlov: "La pace in Ucraina? Solo facendo più pressione su Putin"

  • Postato il 5 settembre 2025
  • Cronaca
  • Di Agi.it
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Oleg Orlov: "La pace in Ucraina? Solo facendo più pressione su Putin"

AGI - "È chiaro a tutti ormai che la pace in Ucraina si può ristabilire solo esercitando pressioni concrete su Putin. Nient'altro potrà funzionare". Ne è certo Oleg OrlovPremio Nobel per la pace 2022. L'attivista russo è uno dei fondatori e dei volti più importanti di Memorial. È a Palermo per prendere parte a un incontro che fa parte del programma della Summer school "Most - Memorial Open Society Talks", la prima Summer school di Memorial Italia, costola italiana dell'associazione russa attiva da quasi quarant'anni nel campo della memoria e dei diritti umani.

L'esperienza carceraria e la critica al regime

"Ho trascorso del periodo in carcere in Russia - ha spiegato Orlov - condannato per avere scritto un articolo nel quale descrivevo un potere fascista che vive anche di guerre che sono un aspetto fondamentale di quel regime". La vittoria della Russia sarebbe - l'attivista ne è certo - "un disastro non solo per l'Ucraina, ma anche per la Russia, e per l'Europa che dovrebbe convivere con un governo di tale natura". Per cui, "sì, la pace è necessaria: per l'Ucraina e per la Russia reale, non quella Putin. Per questo è importate esercitare una pressione reale".

 

 

Il ruolo dell'Europa e la necessità di una pressione adeguata

Sul ruolo dell'Europa, l'attivista insignito di numerosi premi internazionali (tra cui il Premio Sacharov del Parlamento europeo nel 2009), ha un giudizio chiaro: "Non mi sembra che sia stata debole riguardo alla risposta al conflitto, ma la pressione esercitata non è sufficiente. Mi sembra che la posizione assunta dall'Unione europea sia assolutamente giusta; nell'incontro con Trump in Alaska si è espressa con chiarezza, ma questa posizione occorre sostenerla concretamente con l'azione e, insisto, una adeguata pressione".

L'incontro Putin-Kim-Xi e la propaganda

L'incontro tra PutinKim e Xi non ha cristallizzato un fronte che potrebbe rendere tutto più difficile sul versante dei conflitti e degli equilibri nel mondo? A parere del premio Nobel "se ne dà un peso eccessivo. Certamente dal punto di vista della rappresentazione e dell'impatto mediatico è stato molto impressionante e molto forte, ma è solo un'azione di propaganda. Da questo punto di vista, ma solo da questo, gli organizzatori hanno ottenuto quello che volevano e gli è andata molto bene".

Lo Zar ha fallito gli obiettivi

Tornando all'Ucraina, per Oleg Orlov "è evidente" che Putin "non ha raggiunto i suoi obiettivi". Non ha raggiunto quello iniziale che "era prendere tutta l'Ucraina, non come Paese occupato, ma satellite".

La liberazione dei prigionieri politici

"La mia esperienza in carcere è stata relativamente semplice; pesante, difficile, umiliante, certo, e poi non bisogna ammalarsi perché chi si ammala muore e sarei morto anch'io se mi fossi ammalato. Ma io sono stato liberato, mentre in questo momento ci sono migliaia di prigionieri politici e molti rischiano di morire, muoiono, e dobbiamo liberali", ha affermato Orlov.

"È passato un anno dallo scambio attuato per la mia liberazione - ha aggiunto - speravamo fosse un modello e che ci fossero altre liberazioni e invece non è accaduto nulla. Sappiamo per certo che ci sono in Europa, anche in Italia hacker, agenti russi che potrebbero essere utilizzati per scambi e in Russia ci sono molti cittadini europei in carcere con accuse false: nel mio scambio, la Russia hanno avuto agenti segreti, hacker, assassini che servivano al regime di Putin e hanno liberato alcuni europei. Oggi il risultato è zero e i prigionieri politici continuano a morire. In questo momento in Russia ci sono persone straordinarie in carcere che dobbiamo salvare assolutamente".

 

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Agi.it

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