“Offriva” 13enne perché fosse violentata e filmava: chiesti 107 anni per il capo di una banda di pedofili

  • Postato il 12 maggio 2025
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Arriva dalla Spagna una notizia che i contorni scioccanti del caso di Gisele Pelicot, la donna fatta stuprare dal marito da altri uomini mentre la vittima era droga. Un predatore sessuale, accusato di aver stuprato una 13enne e di averla offerta tramite applicazioni di appuntamenti su Instagram perché fosse violentata da altri adulti, rischia una condanna a 107 anni come chiesto dalla procura di Barcellona. Secondo gli inquirenti l’uomo “dirigeva” gli incontri e riprendeva in video gli abusi col telefono cellulare. La notizia è stata anticipata da radio Cadena Ser che cita fonti giudiziarie.

Per gli investigatori si tratta del capo di una rete di pedofilia scoperta dai Mossos d’Escquadra e dalla Procura di Barcellona, che ricorda appunto Dominique Pelicot, con la differenza che in questo caso la vittima è una minore a rischio, violentata e costretta alla prostitzione per anni. L’uomo identificato con le iniziali T.L.M. è un elettricista di 45 anni, che ne aveva 40 quando conobbe in Internet la 13enne, ospitata in un centro per minori a rischio a l’Hospitalet de Llobregat (Barcellona) vittima di bulling a scuola e in situazione di estrema vulnerabilità. Dall’inchiesta è emerso che T.L.M., nella cui abitazione sono stati sequestrati oltre 10.000 archivi elettronici di pornografia infantile, era il capo di una rete di pedofili, tuttora al centro dell’inchiesta per risalire a tutti i componenti.

Dopo aver conquistato la fiducia dell’adolescente, l’elettricista ha proposto un incontro alla vittima in un centro commerciale. Qui l’avrebbe convita a recarsi a casa sua a Barcellona dove le avrebbe inferto la prima aggressione di decine, continuate nel tempo, segnala la Procura. Poche settimane dopo il primo stupro e dopo averle importo “pratiche sessuali di dominazione, arrivando a legarla con corde”, registrando le violenze in video, T.L.M. ha cominciato a far prostituire la minorenne su Internet, mediante la creazione di un profilo nell’applicazione Lovoo. Il pm ha accertato una decina di incontri con almeno sei uomini che hanno violentato la minore anche in gruppo. La polizia catalana è arrivata all’elettricista dopo la denuncia di un altro utente al quale era stato proposto un rapporto a tre con la ragazzina. L’elettricista è accusato di una decina di reati per cui potrebbe restare in carcere per il resto dei suoi giorni.

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