Offese, minacce e percosse ai bimbi nel Napoletano: maestra interdetta

  • Postato il 23 maggio 2025
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Offese, minacce e percosse ai bimbi nel Napoletano: maestra interdetta

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Offese, minacce e percosse ai bimbi: maestra interdetta per maltrattamenti in una scuola dell’infanzia a Marano di Napoli. Indagini partite dalle denunce delle mamme. Le telecamere hanno svelato un incubo quotidiano tra urla, insulti e violenze.


MARANO DI NAPOLI (NAPOLI) – Un incubo a occhi aperti, consumato tra i banchi di una scuola dell’infanzia, dove al posto di fiabe e giochi si respiravano paura, urla e umiliazioni. Un incubo quotidiano vissuto tra le mura che avrebbero dovuto garantire sicurezza, crescita e serenità. È lo scenario emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri di Marano di Napoli (Napoli) su una maestra della scuola dell’infanzia, interdetta per 12 mesi dai pubblici uffici con provvedimento emesso dal gip di Napoli Nord su richiesta della Procura, guidata dalla procuratrice facente funzione Anna Maria Lucchetta.

Offese, minacce e percosse ai bimbi nel Napoletano: l’inchiesta

L’inchiesta è partita grazie al coraggio di tre mamme che, allarmate da segnali di disagio nei figli – improvvise crisi d’ansia, pianti e rifiuto di andare a scuola – si sono rivolte alle forze dell’ordine. Quel disagio aveva un nome, un volto, e soprattutto una lunga serie di video a testimoniarlo. Immagini raccapriccianti, raccolte con una telecamera nascosta installata dai militari dell’Arma, che rivelano un clima di terrore quotidiano: offese, strattoni, minacce e addirittura percosse. In aula non c’era spazio per la tenerezza o l’educazione. Solo urla e disprezzo.

Le immagini – agli atti dell’inchiesta – parlano da sole. La docente insulta i bambini con epiteti gravissimi: “Sei brutto”, “Scemo”, “Mostro”, “Testa di bomba”, “Sei la morte”. Frasi agghiaccianti pronunciate da colei che avrebbe dovuto rappresentare un punto di riferimento affettivo e educativo per bambini di appena 3 o 4 anni. Ma le parole non erano che l’inizio. Strattoni, schiaffi, minacce fisiche, e persino punizioni umilianti: chi vomitava per non mangiare era costretto a farlo nello zainetto, per occultare il cibo non consumato. “Se non mangi non rivedrai mai più mamma e papà”, avrebbe detto la maestra, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti.

Episodi di violenza fisica e psicologica da ottobre a dicembre 2024

Gli episodi di violenza fisica e psicologica si sono protratti da ottobre a dicembre 2024. Tre mesi di terrore per i piccoli alunni, trattati con modalità che nulla hanno a che fare con l’educazione e l’infanzia. L’inchiesta, ancora in corso, potrebbe coinvolgere anche altre famiglie e altri bambini, visto il clima di omertà e paura che, in questi contesti, spesso frena la denuncia.

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