Occorrono più soldi contro i disastri climatici

  • Postato il 11 novembre 2024
  • Di Focus.it
  • 1 Visualizzazioni
I progressi, che pure ci sono stati, nel finanziare gli sforzi di adattamento ai cambiamenti climatici non stanno progredendo abbastanza velocemente per rispondere ai bisogni dei Paesi più colpiti dalla crisi climatica. È il forte richiamo che arriva dal Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP) ai delegati che da oggi e per i prossimi 11 giorni, saranno al lavoro nei negoziati della COP29, la Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si terrà a Baku, in Azerbaigian, fino al 22 novembre.. Chi rompe, paga. Secondo il rapporto Adaptation Gap Report 2024, per finanziare le strategie di adattamento a inondazioni, alluvioni, siccità estreme, incendi e altri shock climatici, i Paesi in via di sviluppo avrebbero bisogno di una quota aggiuntiva compresa tra i 187 e i 359 miliardi di dollari all'anno, rispetto ai 28 miliardi di dollari complessivi stanziati nel 2022 dalle Nazioni ricche. È il cosiddetto "adaptation gap", il divario esagerato, ma non incolmabile che esiste tra i bisogni dei Paesi più vulnerabili ai disastri climatici, e che meno hanno contribuito alle emissioni di gas serra accumulate negli ultimi decenni, e i fondi messi a disposizione dai Paesi ad alto reddito, che hanno costruito il loro benessere anche inquinando irreversibilmente l'atmosfera.. Progettare, non reagire. Il nodo della finanza climatica è diventato, negli ultimi anni, il più difficile da sciogliere, negli incontri globali sul clima. I 28 miliardi concordati nel 2022 rappresentano un balzo in avanti, rispetto ai 21 miliardi dell'anno precedente, ma per implementare piani di adattamento al passo con la velocità di avanzamento del riscaldamento globale serve un cambio di passo sostanziale. Un impegno economico che permetta di immaginare strategie di adattamento non più soltanto reattive, come costruire difese anti-inondazioni dopo un forte temporale, ma pianificate e strutturali, con una visione a lungo termine. Qualche esempio? Progetti per città più capaci di fronteggiare piogge torrenziali o scarsità idrica, o per coltivazioni più resistenti alle ondate di calore e alla siccità; piani per dislocare al sicuro le comunità costiere vulnerabili all'innalzamento del livello dei mari, oltre a edifici più alti, strade asfaltate ed aree urbane in zone non costiere.. Necessità più stringenti. L'adattamento interviene sulle conseguenze dei cambiamenti climatici e riguarda tutte quelle misure volte a minimizzare i loro impatti sulle comunità. Spesso invece, quando si discute di finanza climatica, si tende a concentrarsi sulle strategie di mitigazione, ossia sugli sforzi messi in campo per ridurre le emissioni di gas serra, passare a fonti energetiche rinnovabili e sostenibili o rimuovere quelli già emessi dall'atmosfera. In realtà, in molti casi i Paesi a basso reddito non stanno emettendo granché: ciò di cui davvero hanno bisogno, sono fondi per far fronte agli effetti della crisi climatica.. Il mondo è cambiato... Il report dell'UNEP assume un significato nuovo, alla luce dell'elezione di Donald Trump, che nello scorso mandato aveva ritirato gli Stati Uniti dagli Accordi di Parigi. L'amministrazione Biden ha dichiarato di essere sulla buona strada per stanziare 11,4 miliardi di dollari in aiuti per il clima, più del doppio dell'importo del 2022. Bisognerà vedere se e in che modo questo impegno sarà rispettato..
Autore
Focus.it

Potrebbero anche piacerti