“Occhio al pipistrello: se c’è lui nella metro il nostro comportamento migliora”: cos’è l'”effetto Batman” e l’esperimento condotto dagli psicologi a Milano
- Postato il 4 dicembre 2025
- Salute
- Di Il Fatto Quotidiano
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Non solo Gotham City. Anche nella metro di Milano l’ombra di Batman spaventa i cattivi e incoraggia i buoni, facendoci tutti comportare un po’ più civilmente. È quanto emerge da una ricerca diffusa su Npj Mental Health Research e realizzata dall’Università Cattolica di Milano sotto la direzione del docente di psicologia clinica Francesco Pagnini. Lo studio rivela che l’apparizione inattesa di un elemento sorprendente – in questo caso Batman – rompe la routine prevedibile della quotidianità e spinge le persone a prestare maggiore attenzione, distogliendole dal funzionamento automatico.
Il comportamento prosociale, cioè l’azione di aiutare gli altri, è fondamentale per la convivenza, ma i fattori ambientali spontanei che possono attivarlo sono ancora poco indagati. La ricerca ha esaminato se un evento imprevisto, come la presenza di un individuo travestito da Batman, fosse in grado di incrementare i gesti prosociali interrompendo le abitudini e aumentando la consapevolezza del momento. “Abbiamo condotto uno studio sperimentale sul campo nella metropolitana di Milano”, spiega il professor Pagnini, “osservando il comportamento di 138 passeggeri. Nella prima parte del nostro test (condizione di controllo), una sperimentatrice, apparentemente incinta, è salita sul treno insieme a un’osservatrice”. I ricercatori hanno valutato se i passeggeri fossero disposti a lasciare il proprio posto alla donna in gravidanza. Nella situazione sperimentale, invece, un altro ricercatore travestito da Batman è comparso entrando da una porta diversa del convoglio. Davanti a questa presenza inattesa, i passeggeri si sono mostrati molto più inclini a cedere il posto: il 67,21 per cento lo ha fatto quando Batman era presente, ovvero più di due persone su tre, contro il 37,66 per cento della condizione di controllo, cioè poco più di una su tre.
Inoltre, osserva il professore, il 44 per cento di chi ha ceduto il posto nella condizione sperimentale ha affermato di non aver notato Batman. Questi dati indicano che gli avvenimenti sorprendenti possono stimolare comportamenti prosociali anche senza una consapevolezza esplicita, con implicazioni interessanti per la promozione della gentilezza negli spazi pubblici. “I nostri risultati”, spiega, “sono simili a quelli di ricerche precedenti che collegano la consapevolezza del momento presente (mindfulness) a una maggiore prosocialità; questo potrebbe creare un contesto in cui gli individui diventano più sintonizzati sui segnali sociali”. Tuttavia, aggiunge il Professor Pagnini, “a differenza dei tradizionali interventi di mindfulness che richiedono un coinvolgimento attivo, questo studio evidenzia come le interruzioni situazionali da sole possano essere sufficienti a produrre effetti simili. Ciò suggerisce un potenziale meccanismo attraverso il quale la novità e l’imprevedibilità promuovono il comportamento prosociale, rafforzando le teorie che collegano i cambiamenti attentivi a una maggiore reattività sociale. Infine, è anche possibile che la figura del supereroe abbia accresciuto la rilevanza dei valori culturali, dei ruoli di genere e delle norme di aiuto cavalleresco, in linea con la ricerca sull’effetto “priming” associato ai supereroi “.
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