O con me o in carcere: le pressioni di Erdogan per piegare i sindaci turchi d’opposizione

  • Postato il 19 settembre 2025
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Non c’è pace per i sindaci del maggior partito di opposizione: il repubblicano social democratico Chp che nelle ultime elezioni amministrative si è aggiudicato i municipi di tutte le città più importanti della Turchia, a partire dalla megalopoli di Istanbul dove vivono 18 milioni di persone tra le quali milioni di curdi.

Ieri anche il sindaco del distretto di Bayrampaşa di Istanbul, Hasan Mutlu, è stato formalmente arrestato assieme ad altre 25 persone nell’ambito di un’indagine per corruzione.

La magistratura turca non è più di fatto indipendente dalla riforma costituzionale del 2017 e da allora il presidente-autocrate Recep Tayyip Erdogan ha la facoltà di nominare molti giudici e, di conseguenza, sceglie quelli che gli garantiscono fedeltà. Avviare ad arte indagini per corruzione a carico degli esponenti del partito che fa ombra al suo Akp (il partito della Giustizia e Sviluppo co-fondato da Erdogan ininterrottamente a capo degli esecutivi dal 2003) è una delle prove di fedeltà da parte della magistratura preferite dal Sultano.

L’arresto di Mutlu è avvenuto dopo la sospensione dall’incarico e oggi il consiglio comunale eleggerà un sindaco facente funzione. In una dichiarazione pubblicata sul suo account social, Mutlu ha affermato: “L’unica ragione del mio arresto e della mia sospensione dall’incarico è il mio rifiuto di cedere alle pressioni per aderire all’AKP“.

Recentemente, sotto la pressione delle indagini prefabbricate per corruzione, diversi amministratori locali sono passati dall’opposizione al partito al governo. Il più noto è Özlem Çerçioğlu, sindaco della provincia di Aydın.

Nell’ambito delle operazioni contro i comuni governati dal Partito Popolare Repubblicano, il CHP, il 13 settembre scorso la polizia ha effettuato alcuni raid nel comune di Bayrampaşa.

Poco dopo essere stato arrestato, Mutlu ha rilasciato una dichiarazione in cui affermava che la sua detenzione era motivata da fini politici. “Siamo stati arrestati illegalmente per aver ripristinato i servizi a Bayrampaşa dopo 30 anni”, ha dichiarato, riferendosi alla vittoria del CHP alle elezioni del 2024. “Non ci sono prove concrete o valide basi legali. Il nostro unico crimine è rifiutarci di cedere alle pressioni e alle minacce. Ma noi non abbiamo mai fatto un passo indietro rispetto ai nostri principi o alla nostra posizione, e non lo faremo mai. Non ci arrenderemo. Questi giorni bui passeranno e il sole sorgerà di nuovo su Bayrampaşa, Istanbul e la Turchia”.

L’indagine sul Comune di Bayrampaşa fa parte di una più ampia serie di azioni legali contro i comuni gestiti dal CHP.

Ekrem Imamoglu, il sindaco generale di Istanbul nonché rivale favorito di Erdogan alle prossime elezioni presidenziali in calendario per il 2028 e 11 sindaci distrettuali del CHP sono dallo scorso marzo in custodia cautelare nell’ambito di altre indagini per corruzione.

Anche i sindaci di Antalya e Adana, Muhittin Böcek e Zeydan Karalar, sono dietro le sbarre da luglio. Nonostante la loro rimozione dall’incarico, il CHP ha mantenuto il controllo su questi Comuni, ad eccezione del distretto di Beykoz a Istanbul.

Secondo la prassi corrente, il governo non esercita la propria facoltà di nominare un fiduciario per i Comuni in casi che non coinvolgono accuse di terrorismo. Invece, i consigli comunali possono eleggere un sindaco facente funzioni, e il CHP detiene la maggioranza in tali consigli.

Dall’inizio di quest’anno, il CHP è sottoposto a crescenti pressioni da una serie di procedimenti giudiziari. Da un lato, sono state intentate cause legali per presunte irregolarità durante il congresso del partito del 2023, tra cui accuse di compravendita di voti che hanno portato all’ascesa dell’attuale leadership. Dall’altro, indagini per corruzione hanno preso di mira i comuni controllati dal CHP.

Sotto lo sguardo indifferente della comunità internazionale, Erdogan sta annichilendo il maggior partito di opposizione per poter vincere anche le prossime consultazioni presidenziali.

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