Nuovo look per il quartiere Testaccio, il cuore operaio di Roma diventa più verde e inclusivo
- Postato il 5 settembre 2025
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- Di SiViaggia.it
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Seppur centralissimo, il quartiere romano di Testaccio è uno di quelli che non viene sempre inserito negli itinerari turistici. Chi non lo visita fa un grave errore, perché è qui che si respira l’aria di romanità più autentica, un rione dall’anima popolare da scoprire girovagando tra mercati, botteghe storiche e i profumi della deliziosa cucina tradizionale che, la sera, si mescolano al fermento della vita notturna. Uno scenario che, presto, potrebbe cambiare grazie a un ambizioso piano di riqualificazione: il Masterplan di Testaccio.
Frutto di un lavoro condiviso tra istituzioni, università e comunità locale, il progetto coinvolge dodici aree strategiche con un obiettivo chiaro: ridisegnare il volto del quartiere per renderlo più verde, accessibile e inclusivo, senza cancellarne l’identità storica.
L’identità storica e culturale del quartiere Testaccio
Snodo autentico per immergersi nello spirito più genuino della Città Eterna, il quartiere Testaccio è uno scrigno di romanità che custodisce storie, memorie e tradizioni popolari.
Nato come rione operaio a ridosso del porto fluviale, Testaccio conserva ancora oggi un’anima vivace e concreta. Tra strade che profumano di cucina casalinga, botteghe storiche e insegne scolpite nella pietra, si respira una Roma autentica, lontana dai riflettori e dalle folle del centro. Piazza Testaccio, dominata dalla Fontana delle Anfore, è il cuore pulsante del quartiere: al mattino, tra voci, chiacchiere e rituali quotidiani, offre uno spaccato raro e prezioso di vita romana.
Dal fascino millenario della Piramide di Caio Cestio al silenzio suggestivo del Cimitero Acattolico, passando per il singolare Monte dei Cocci e gli spazi culturali dell’ex Mattatoio, Testaccio intreccia sapientemente archeologia, memoria storica e arte contemporanea.
La riqualificazione del rione
Il piano di riqualificazione prevede tutta una serie di interventi, a partire da Piazzale Ostiense, punto nevralgico dominato dalla Piramide Cestia e da Porta San Paolo. Qui, dove oggi traffico e caos spezzano la continuità urbana, nascerà una nuova “porta” di accesso al rione.
Via Zabaglia, invece, arteria centrale del quartiere, diventerà un viale moderno, con marciapiedi larghi, nuove alberature, parcheggi ordinati e spazi pubblici restituiti alla comunità. Un asse fondamentale che tornerà a essere vivibile per residenti e piacevole da percorrere per i turisti.
Il Masterplan di Testaccio non guarda solo al traffico e alla viabilità, ma abbraccia anche la storia, la cultura e il rapporto con il fiume. Un esempio emblematico è il progetto di recupero del Monte dei Cocci: un unicum archeologico alto 54 metri, nato dall’accumulo di anfore legate all’antico porto romano. Oggi poco accessibile e in parte dimenticato, sarà finalmente valorizzato e integrato nel tessuto urbano, pronto a raccontare nuovamente la sua storia ai cittadini e ai viaggiatori.
Un altro intervento riguarda l’ex Mattatoio di Largo Giovanni Battista Marzi, già oggi spazio di eventi culturali e università. Grazie ai fondi del PNRR, l’area sarà trasformata in un polo di ricerca e creatività, in collaborazione con l’Università Roma Tre: un luogo che custodisce la memoria del lavoro e al tempo stesso si proietta verso il futuro, tra cultura, formazione e innovazione.
Infine, il progetto prevede un percorso di riqualificazione che collegherà il Tevere al Mattatoio, creando un circuito urbano pensato per la vivibilità e la socialità.
