Nuovo forno all’ex Ilva, Toscano: “Genova non può diventare una nuova Taranto”. Martini: “Serve una gestione trasparente della città”

  • Postato il 16 maggio 2025
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Genova. “La notizia che Acciaierie d’Italia possa trasferire parte delle attività di Taranto a Genova, inclusa la logistica e la movimentazione delle lamiere, è l’ennesimo campanello d’allarme su una gestione industriale e politica dissennata, che continua a scaricare sulle comunità locali i costi sociali, sanitari e ambientali delle proprie scelte fallimentari. Chi oggi celebra la presunta opportunità occupazionale per Genova omette di dire che l’intero comparto, da Taranto a Cornigliano, è un disastro industriale pianificato, frutto di decenni di privatizzazioni, svendite e subalternità ai diktat dell’Unione Europea, che ha imposto tagli, riduzioni produttive e smantellamenti strategici del settore siderurgico nazionale”.

A dirlo Francesco Toscano, candidato sindaco per Democrazia sovrana popolare, che aggiunge: “Trasferire da Taranto a Genova non significa creare lavoro, ma semplicemente spostare problemi, licenziamenti e contraddizioni. È lo stesso schema che ha devastato Taranto: una città sacrificata in nome di un modello industriale estrattivo, che ha distrutto l’ambiente, ucciso migliaia di cittadini e precarizzato i lavoratori. Vogliamo davvero replicare questo modello a Cornigliano? – continua Toscano – Il governo Meloni, con la complicità silenziosa del PD e dei sindaci che fanno da passacarte ai piani delle multinazionali, continua a prendere in giro lavoratori e cittadini. Il Piano Nazionale per la Transizione Industriale è carta straccia se non include la difesa della produzione pubblica, il controllo democratico delle filiere strategiche e il rispetto per i territori”.

“Noi diciamo no a una Genova ridotta a retroporto industriale d’Italia, senza regole né garanzie. La città ha bisogno di un piano per la piena e buona occupazione, per una siderurgia pubblica, sicura sul piano ambientale e pianificata, non di essere il terminale di decisioni prese altrove. Serve una riconversione vera, governata dallo Stato, non dalle logiche speculative di Mittal o dei fondi stranieri. Democrazia Sovrana e Popolare è l’unica forza politica che da sempre denuncia il tradimento della sovranità industriale italiana. Come sindaco di Genova, sarò al fianco dei lavoratori e dei cittadini per impedire che la nostra città diventi la nuova Taranto. Genova merita sviluppo, ma non a qualsiasi costo” .

“Genova: una città tassata, sporca e mal governata”

“Il bilancio comunale di Genova versa in condizioni preoccupanti. Anche le principali aziende pubbliche, come AMT/ATP, mostrano evidenti segnali di difficoltà, basti pensare all’imminente sciopero. La riduzione del deficit di AMIU è stata ottenuta a scapito della qualità del servizio: la città continua a essere sporca, con interventi di pulizia limitati a eventi straordinari come Euroflora e solo nelle aree circostanti o a zone centrali rispetto alle periferiche. La situazione è aggravata da cassonetti inadeguati, in particolare nella Val Bisagno, molti dei quali presentano problemi: alcuni sono strapieni o non si aprono, costringendo i cittadini ad abbandonare i sacchetti a terra, peggiorando ulteriormente il decoro urbano. L’imboccatura troppo piccola crea un blocco che impedisce l’inserimento di altri rifiuti e l’attivazione della “chiamata” per il pieno. Nonostante le promesse di non aumentare la pressione fiscale, la TARI continua a crescere: un appartamento di 90 mq paga almeno 300 euro annui. Anche commercianti e piccoli imprenditori sono colpiti da questa tassazione crescente”.

Questo il commento di Erica Martini, candidata per il Consiglio comunale per Democrazia sovrana popolare, che aggiunge: “Le dichiarazioni del centrodestra di proteggere il commercio di quartiere sono rimaste disattese, mentre si continuano a rilasciare licenze a grandi gruppi. Il centrosinistra, dal canto suo, alle ultime amministrative parla di “decrescita felice”, allontanando la possibilità di miglioramento sotto ogni punto di vista. Una resa inaccettabile per la città. Infine, anche l’IRPEF comunale, che doveva essere ridotta, è aumentata, colpendo pensionati, professionisti e partite IVA”.

Martini poi aggiunge quelle che sono le proposte della sua lista per la città: “Revisione completa del bilancio comunale, eliminando spese improduttive e consulenze esterne inutili. Riduzione degli stipendi degli assessori del 15% e revisione al ribasso dei premi ai dirigenti. Miglioramento dell’efficienza nella riscossione delle entrate comunali, inclusi affitti e altre voci non tributarie. Valutazione della vendita dello Stadio Ferraris alle società calcistiche interessate, destinando i proventi a politiche sociali”.

E poi il rilancio dell’idea di realizzare un termovalorizzatore per la gestione dei rifiuti: “Attualmente, Genova non dispone di un impianto per il trattamento finale dei rifiuti, rendendola dipendente da impianti fuori regione. Questa situazione comporta costi elevati per il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti. La realizzazione di un termovalorizzatore a Scarpino consentirebbe alla città di gestire autonomamente i rifiuti, riducendo i costi e l’impatto ambientale legato al trasporto. Inoltre, un impianto moderno permetterebbe la produzione di energia elettrica e termica a basso costo, contribuendo alla sostenibilità energetica della città. Genova merita una gestione trasparente, efficiente e orientata al benessere dei suoi cittadini”.

Autore
Genova24

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