Nuovo crematorio, lavori finiti. I comitati all’ultimo appello: “La sindaca revochi la concessione”
- Postato il 21 novembre 2025
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- Di Genova24
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Genova. Sale la preoccupazione tra gli abitanti della Val Bisagno per l’imminente attivazione del controverso nuovo forno crematorio di Staglieno. La sua costruzione è stata praticamente ultimata e sono in corso gli ultimi passaggi burocratici prima dell’accensione ufficiale dell’impianto. Per questo motivo gli attivisti del Comitato Cittadini Banchelle, il Comitato Via Vecchia e Strade Limitrofe e il Comitato Difesa del Parco dei Forti e delle Mura di Genova hanno presentato in queste ore al Comune di Genova, un’istanza formale per chiedere la risoluzione della Convenzione di concessione stipulata con la società Tempio Crematorio di Genova s.r.l.
Come più volte fatto in questi mesi e anni, i cittadini che si oppongono al progetto denunciano in questo documento quelle che, secondo gli studi indipendenti svolti, sarebbero “gravi criticità e illegittimità” di un progetto considerato “non sostenibile”. “Ad oggi, l’amministrazione non ha ancora scelto se accogliere questa istanza e fermare l’avvio dell’impianto – scrivono in una nota stampa – Ma è chiaro: se non deciderà di sospendere tutto per il bene della cittadinanza, sarà una scelta politica, e come tale dovrà assumersi la piena responsabilità delle conseguenze. E’ doveroso ricordare che l’attuale sindaca, durante la campagna elettorale, aveva più volte dichiarato pubblicamente che un secondo impianto di cremazione “non serve”, sottolineando come quello già esistente fosse perfettamente funzionante e più che sufficiente per le esigenze della città. Aveva posto una domanda chiara: “A chi serve?”, avvertendo che ogni scelta fatta senza reale necessità prima o poi si paga. Eppure, una volta insediata, non ha dato seguito a queste posizioni, lasciando che il progetto contestato proseguisse”.
“Le conseguenze di questa decisione ricadranno non solo sui cittadini della Valbisagno, ma sull’intera cittadinanza, costretti a convivere per tutti gli anni futuri con effetti dannosi e irreversibili sul piano ambientale e sanitario – proseguono i cittadini – Anche l’amministrazione stessa, verrà ricordata per aver ignorato le richieste della comunità e per aver imposto e proseguito in un progetto privo di reale utilità. La città attende una risposta. Ogni giorno di silenzio è un passo verso una responsabilità politica che non potrà essere negata”.
Sul tema la giunta Salis si era espressa ieri mattina durante la conferenza stampa presso il municipio di Molassana, durante il sopralluogo del territorio, rispondendo a distanza sul tema: “Come abbiamo però ricordato durante la campagna elettorale – ha ricordato la sindaca – quest’opera aveva già un progetto esecutivo in fase di realizzazione. E’ una altra eredità non voluta e fatta calare dall’alto da parte della giunta precedente”. “Nelle more di una futura attività del nuovo impianto, però, saranno attentamente monitorati gli impatti con per ambiente e cittadini – ha poi assicurato l’assessore all’ambiente Silvia Pericu – l’osservatorio ambiente e salute ha già calendarizzato una riunione sul tema crematorio”.