Nuovo crematorio a Staglieno, comitati all’attacco: “E’ a rischi dissesto e fa paura. Un ecomostro da bloccare”

  • Postato il 19 ottobre 2024
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  • Di Genova24
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Genova. “Continua a fare paura il forno crematorio in costruzione a Staglieno. Sia per la presenza del cantiere, sia ancor più per l’eventuale presenza di un impianto, così come previsto dai cartelli di cantiere che danno per il 9 febbraio prossimo la fine lavori. Il sito è direttamente esposto agli effetti di una frana attiva e nel piano di bacino il settore risulta esposto a fenomeni di crollo, rotolamento e scivolamenti di roccia e terreni in quanto a valle di una frana attiva di notevoli dimensioni e di significativo dislivello, almeno 70-80 metri circa rispetto al settore di costruzione del Tempio Crematorio”.

A scriverlo in una nota stampa la Rete Genovese dei Comitati, che torna sull’argomento dopo l’ultima ondata di maltempo che ha colpito la nostra città: “Non riusciamo a comprendere la scelta del Comune, tenendo conto che a Staglieno esiste già un forno crematorio capace di rispondere ampiamente alle esigenze di Genova e città metropolitana. Si sta attuando un’operazione che mette a rischio l’incolumità delle persone, che è inutile e farà chiudere una società genovese che ha 120 anni per favorire un’impresa privata che ovviamente non ha le stesse finalità solidaristiche di So.Crem. Tutto questo sta avvenendo sulle nostre teste. Il Comune, consapevole della totale contrarietà dei Genovesi, non vuole neppure aspettare il pronunciamento del Tar fissato per febbraio. Sembra quasi che vogliano costruire a tutti i costi, prima che il tribunale li blocchi”.

“Molte volte i comitati cittadini, tra cui i nostri, sono scesi in piazza per chiedere a Tursi di cambiare metodo, di ascoltare i territori, di creare un dialogo – scrive Gabriella Rabagliati, coordinatrice anche del comitato delle Banchelle che da sempre si batte contro quest’opera – Ma la loro risposta è stata quella di sempre: aprire cantieri e basta. Le forti piogge e l’allerta arancione di questi giorni hanno contribuito ad alimentare nuove polemiche. Abbiamo visto con i nostri occhi quale è la fragilità di questo territorio. Fiumi d’acqua hanno attraversato il cantiere e possiamo solo immaginare quanti pericoli ci saranno nel caso questo ecomostro venga portato a termine. Ricordiamo che uno studio fatto eseguire dallo stesso Comune, concluso a Conferenza Servizi Decisoria già ultimata, sottolinea la «prossimità del sito di progetto a una parete rocciosa di non trascurabile altezza ed estensione», evidenziando che è stato «riscontrato che tale scarpata è contraddistinta da un elevato grado di pericolosità geomorfologica per potenziali fenomeni di distacco e che si rende dunque indispensabile provvedere allo studio di pericolosità della parete rocciosa antistante i campi 56 e 57 del cimitero monumentale di Staglieno»”.

Autore
Genova24

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