Nuovi controlli della polizia stradale sui sistemi anti-inquinamento delle auto diesel

  • Postato il 11 novembre 2025
  • Cronaca
  • Di Blitz
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Per gli automobilisti che hanno alterato i dispositivi anti-inquinamento, arrivano tempi difficili. La Polizia Stradale ha infatti introdotto nuovi strumenti diagnostici in grado di individuare, direttamente su strada, qualsiasi manomissione dei sistemi di riduzione delle emissioni. La novità, rivelata da Automoto.it, segna un passo avanti nella lotta alle auto diesel modificate per aggirare le norme ambientali.

I nuovi dispositivi si collegano alla presa OBD (On-Board Diagnostics) del veicolo e, in pochi minuti, consentono di verificare se valvole EGR, filtri antiparticolato DPF/FAP o sistemi AdBlue sono stati disattivati o alterati. In passato questo tipo di controlli richiedeva l’intervento di un’officina, ma ora può avvenire direttamente durante un normale posto di blocco, rendendo le verifiche più rapide e capillari.

Perché alcuni li disattivano

Molti automobilisti, soprattutto proprietari di auto diesel usate in città, decidono di disattivare i sistemi anti-inquinamento per evitare guasti o cali di prestazioni. La valvola EGR e i filtri antiparticolato, infatti, tendono a intasarsi se il motore non viene portato regolarmente a temperatura o se la rigenerazione non avviene correttamente. Tuttavia, eliminare o disattivare questi sistemi non è solo una scelta scorretta dal punto di vista ambientale: è anche un reato, poiché altera le caratteristiche tecniche con cui il veicolo è stato omologato.

Queste modifiche riducono l’efficacia dei controlli sulle emissioni, facendo aumentare inquinanti come ossidi di azoto e particolato, con gravi effetti sulla qualità dell’aria e sulla salute pubblica.

Le sanzioni e i rischi assicurativi

Le conseguenze per chi viene sorpreso con un’auto manomessa sono pesanti. L’articolo 78 del Codice della Strada prevede una multa da 430 a 1.731 euro per chi circola con un veicolo modificato rispetto all’omologazione. Nei casi più gravi, può scattare anche il ritiro della carta di circolazione.

Ma il rischio non si ferma qui: in caso di incidente, la compagnia assicurativa potrebbe rifiutare il risarcimento, considerato che il veicolo non rispetta più i parametri di fabbrica. In sostanza, chi sceglie di barare non solo inquina di più, ma mette anche a rischio la propria sicurezza economica e legale.

 

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Autore
Blitz

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