Nuova Kia K4 2026, l’hatchback a metà strada tra compatta e berlina
- Postato il 19 settembre 2025
- Auto
- Di Virgilio.it
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Kia spezza le etichette nel panorama europeo. Con la presentazione della K4, la Casa coreana porta sulle strade del Vecchio Continente un modello che sfuma i confini tra segmento C e segmento D, prendendo elementi da entrambi e mescolandoli in una hatchback attuale. Coerente alla filosofia Opposites United, ispiratore degli ultimo modelli, la nuova arrivata si inserisce in un momento dove da una parte parte il mercato chiede modelli elettrificati e sempre più connessi, e dall’altra una buona fetta di clienti sceglie ancora il termico.
Dimensioni da grande, look da sportiva
Alla presentazione Sjoerd Knipping, Chief Operating Officer di Kia Europe, ha dichiarato:
“Con il K4 dimostriamo come i nostri modelli possano offrire design dinamico, innovazione e tecnologia intelligente indipendentemente dalla motorizzazione”
Dello stesso avviso Pablo Martínez Masip, Vice President Product & Marketing:
“Abbiamo progettato il K4 per clienti che vogliono spingersi oltre, percorrere più strada e raccontare sé stessi attraverso ciò che guidano”
Tra il tetto sospeso, le maniglie posteriori nascoste nel montante e la firma luminosa Star Map (ripresa dall’ammiraglia elettrica EV9), il design fa tutto fuorché passare inosservato. A colpire subito è la verniciatura Sparkling Yellow, esclusiva per il lancio, che marchia la K4 come presenza inevitabile sulla strada, così da dare alla hatchback una presenza scenica degna di una concept car.
Lunga 4,44 m e larga 1,85, la Kia K4 si propone come anello di congiunzione tra i due segmenti, regalando però agli occupanti posteriori numeri da prima della classe: 964 mm di spazio per le gambe e 973 mm di altezza interna. In un’epoca in cui molte hatchback sacrificano la comodità in nome dello stile, i progettisti hanno agito controcorrente e il bagagliaio da 438 litri conferma la vocazione da tuttofare, utile tanto nei viaggi quanto nella gestione delle incombenze quotidiane.

La variante GT-Line aggiunge un tocco più aggressivo, fatto cerchi da 17 o 18 pollici, specchietti neri lucidi, minigonne e un volante sportivo a tre razze con paddle al volante. E se il design guarda avanti, la gamma motori cerca di soddisfare gusti e opinioni divergenti. In Europa saranno disponibili cinque powertrain, due dei quali già elettrificati Il 1.0 T-GDI benzina da 115 CV con cambio manuale a 6 marce, disponibile anche con tecnologia mild-hybrid, è possibile abbinarlo al cambio automatico doppia frizione a 7 rapporti. Il 1.6 T-GDI benzina con 150 o 180 CV, viene proposto con il doppia frizione di serie. Dal 2026 debutterà l’ibrido completo, tassello che mostra la volontà di Kia di accompagnare step by step la transizione elettrica. In sostanza, un modello pensato per adattarsi al cambiamento senza sentirsi spinti dentro a una transizione forzata.
Tecnologia che fa la differenza
Entrare nell’abitacolo del K4 significa confrontarsi con un approccio tipicamente coreano, intriso di tanta tecnologia, cucita addosso al guidatore. Il cruscotto panoramico integra un display da 12,3 pollici per la strumentazione, un secondo schermo da 5,3 pollici per il clima e un terzo da 12,3 pollici per l’infotainment. Il sistema ccNC (Connected Car Navigation Cockpit) unisce l’arsenale in un’unica interfaccia, supportata da aggiornamenti over-the-air e servizi digitali integrati.

Il K4 introduce il nuovo ccNC collegato ai servizi Kia Connect, un sistema che va ben oltre la semplice navigazione e gli aggiornamenti OTA. Dal display puoi avviare lo streaming musicale, collegare l’auto a un hotspot Wi-Fi e persino ricevere consigli su ristoranti e percorsi tramite l’assistente vocale AI. Basta il comando “Hey Kia” per abbassare la temperatura, chiedere indicazioni o consultare il manuale digitale senza staccare le mani dal volante.
Della dotazione di serie fanno già parte Apple CarPlay e Android Auto wireless, nelle versioni di punta compaiono ricarica a induzione, hotspot Wi-Fi e perfino un assistente vocale AI. L’impianto Harman Kardon porta un suono da sala concerto dentro l’abitacolo, accompagnata da sedili in ecopelle bio-based capaci di adattarsi al clima, che sia inverno o estate. La chicca? Grazie all’ultra-wideband, la Digital Key 2.0 consente di aprire e avviare la K4 con lo smartphone, una funzione tipica di modelli premium.
Sicurezza al massimo
Sul fronte sicurezza, Kia ha scelto di non tagliare nulla. Appena si prende posto alla guida, emerge subito la sensazione di un’auto vigile, pronta a sorvegliare anche i dettagli che al guidatore possono sfuggire. Quando accendi la freccia, sul quadro strumenti appare la telecamera e l’angolo cieco diventa visibile: un dettaglio sorprendente la prima volta, destinato a diventare indispensabile. Se tenti un cambio corsia senza notare un’auto in arrivo, il sistema interviene, corregge la traiettoria e richiama all’ordine.
La dotazione di ADAS va oltre la media del segmento. Il Blind-Spot View Monitor proietta sul cruscotto l’immagine dell’angolo cieco, mentre il Blind-Spot Collision-Avoidance Assist usa i radar per frenare in caso di rischio di impatto laterale. In autostrada, lo Smart Cruise Control 2 modula velocità e distanze, e se il guidatore resta inerte, porta la vettura a fermarsi. L’Highway Driving Assist 2.0 gestisce i sorpassi e mantiene la corsia con correzioni fluide, riducendo la fatica nei viaggi lunghi. In città, il Rear Cross-Traffic Collision-Avoidance Assist evita incidenti in retromarcia e il Surround View Monitor ricostruisce una visione a 360 gradi utile nei parcheggi stretti. Infine, il Forward Collision-Avoidance Assist 2 riconosce auto, pedoni e ciclisti, intervenendo con frenate decise quando il pericolo diventa concreto.
Nelle manovre quotidiane il K4 mostra accorgimenti pensati per ridurre i rischi. In retromarcia, se un’auto arriva di colpo da un lato, la vettura frena da sola prima che tu possa reagire. Durante un’uscita da un parcheggio sotterraneo o da un passo carraio affollato, il sistema evita quei tamponamenti tipici da angolo cieco. Sul display centrale appare una visuale a 360 gradi che permette di capire subito quanto margine resta tra il muso e il muro, oppure la distanza effettiva tra le ruote e il marciapiede. Radar e sensori anteriori estendono l’attenzione anche al traffico urbano: distinguono auto in avvicinamento, ciclisti che spuntano all’improvviso e pedoni che attraversano fuori dalle strisce, attivando la frenata automatica quando il rischio diventa concreto. Fin dai primi chilometri emerge un senso di protezione costante, con sistemi che lavorano in sottofondo e ti permettono di concentrarti soltanto al volante.