Nuova Diga, ritardi su cassoni e colonne di ghiaia: i costruttori al lavoro su un nuovo cronoprogramma

  • Postato il 9 novembre 2024
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cassone diga

Genova. Maltempo e mareggiate, chiatte fuori servizio, strumentazioni guaste, incertezze normative: sono tanti gli elementi che hanno contribuito ad accumulare ritardi nella costruzione della nuova diga foranea del porto di Genova, opera dal valore di oltre 1,3 miliardi, finanziata con fondi complementari al Pnrr. Ma i costruttori stanno predisponendo un nuovo cronoprogramma per recuperare il tempo perso e rispettare la scadenza di fine 2026.

A fare il punto sull’avanzamento dei lavori è stata l’Autorità portuale di Genova e Savona, con un questions and answers dedicato ai media che diventerà appuntamento fisso con l’obiettivo di comunicare gli interventi del programma straordinario in maniera trasparente.

A oggi sono stati chiariti alcuni aspetti. Non sono soltanto i cassoni a essere in ritardo. L’obiettivo del consorzio PerGenova Breakwater (Webuild, Fincantieri Infrastructure Opere Marittime, Fincosit e Sidra) era di posarne 12 entro la fine del 2024 ma davanti alla Lanterna continuano a essercene solo quattro. L’ultimo era stato posato il 25 agosto. Il quinto, previsto a settembre, deve ancora arrivare.

“La fisiologica attività di apprendimento rispetto alla realizzazione dei cassoni nonché le condizioni meteomarine particolarmente avverse hanno rallentato le fasi costruttive – spiega l’Authority – l’operatore economico sta predisponendo un cronoprogramma aggiornato che prevede il riallineamento della tempistica traguardando in ogni caso il termine stabilito a novembre 2026″.

Qualche ritardo anche sul consolidamento dei fondali. Le previsioni indicavano, in questa fase, l’avanzamento delle colonne di ghiaia (le strutture che servono a preparare il fondale per la posa dei cassoni) al 34% ma la realizzazione è solo del 21%. Qui il problema è stato rappresentato anche dal fatto che le chiatte Venezia e Boabarge 34 sono risultate spesso fuori servizio.

“La fase iniziale dell’opera ha previsto maggiori tempi per la taratura degli strumenti e la messa a punto dei delicati Vibroflot (le sonde vibranti che penetrano nel terreno e creano uno spazio tubolare dove far scivolare la ghiaia) che sono i macchinari che creano il foro per dove infilare le colonne – dicono da palazzo San Giorgio – inoltre, è confermato l’inserimento a breve di un ulteriore mezzo marittimo per riallineare il programma“.

Una battuta d’arresto si è verificata, come noto, anche relativamente al riempimento dei cassoni. Nel giro di qualche giorno dovrebbe essere efficace il decreto del ministero dell’Ambiente che ha superato le prescrizioni della Regione Liguria consentendo l’utilizzo del materiale dragato dal porto per riempire i cassoni. Nell’attesa PerGenova ha risolto il problema del rischio instabilità dei cassoni, esposti a mareggiate, utilizzando materiale di cava, più costoso e fuori dal piano di recupero previsto di di economia circolare.

Sulla notizia dell’abbassamento del quarto cassone sul fondale, l’Autorità portuale conferma ma minimizza: “I modelli confermano che l’ordine dei cedimenti è di alcune decine di centimetri, ampiamente in linea con le previsioni di progetto, tali differenze plano-altimetriche vengono compensate in fase finale con la realizzazione della sovrastruttura”.

Sono in ritardo, infine, anche i risultati del monitoraggio geotecnico sui campi prova, passaggio richiesto dal consiglio di stato. “L’appaltatore ha subito la rottura accidentale di alcuni strumenti nel campo prova 1″. Nel campo prova 2 “è in corso l’attività di installazione delle strumentazione di visura”.

L’Autorità di sistema portuale ha anche chiarito che la recente richiesta di finanziamento al Mit su fondi Fsc di 160 milioni a favore della nuova Diga non riguarda la copertura di extracosti derivanti dalle modifiche del progetto (la cosiddetta Variante Spinelli), ma si tratta di una mossa preventiva per fare fronte a eventuali incrementi di somme a disposizione e maggiori costi derivanti dal caro materiali.

Autore
Genova24

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