Nuova diga, arrivato a Genova il sesto cassone: 2025 cruciale per recuperare i ritardi
- Postato il 16 gennaio 2025
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- Di Genova24
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Genova. È arrivato oggi nel tratto di mare davanti a Sampierdarena il sesto cassone della nuova diga foranea del porto di Genova, costruito nella fabbrica di Fincosit a Vado Ligure e trainato dal rimorchiatore Gianemilio. In tutto sono 93 quelli necessari per formare la nuova struttura a 500 metri dalla costa. Nei prossimi giorni sarà posato sul fondale insieme ai primi cinque.
Dunque all’inizio del 2025 è arrivata a Genova la metà di tutti i cassoni previsti nell’ultimo cronoprogramma dei costruttori (dovevano essere 12 entro l’anno scorso). La speranza, ora, è quella di poter recuperare i ritardi anche grazie a un impianto semi-sommergibile che realizzerà quelli più grandi. Tra le ragioni dei rallentamenti chiamate in causa ci sono problemi tecnici e condizioni meteo-marine sfavorevoli.
La nuova diga costa oltre 900 milioni di euro solo per la prima fase. Le risorse, messe a disposizione dall’Autorità portuale, provengono dal fondo complementare al Pnrr per il quale non vale la scadenza della fine 2025.
Il nuovo anno, comunque, si è aperto con una buona notizia per il progetto della diga: la cosiddetta variante Spinelli, studiata per offrire più spazio di manovra alle navi davanti al bacino di Sampierdarena, non richiederà la valutazione di impatto ambientale al ministero dell’Ambiente. In questo modo si potrà avviare la gara europea per il secondo lotto dei lavori (di fatto ricompresa nel primo dal punto di vista funzionale) che vale 230 milioni.
Il commissario e ora presidente della Regione Liguria Marco Bucci non vuole sentir parlare di ritardi e sostiene che attraverso le lavorazioni in parallelo l’opera sia addirittura “in anticipo” sui tempi.
Sull’opera tra l’altro pende l’inchiesta della Procura europea per turbativa d’asta che lo scorso dicembre è scaturita in un blitz della Guardia di finanza negli uffici dell’Autorità portuale a Palazzo San Giorgio. Nel dossier sono confluiti anche i rilievi dell’Anac, autorità anticorruzione, sull’affidamento al consorzio PerGenova Breakwater di cui fanno parte Webuild e Fincantieri Infrastructure, oltre che gli atti della maxi inchiesta sulla corruzione nel porto di Genova. Tra questi l’intercettazione del 21 settembre 2021 tra Giovanni Toti e l’imprenditore Aldo Spinelli in cui, otto mesi prima dell’assegnazione dell’appalto, dopo una gara dall’andamento tutt’altro che lineare, l’ex governatore dice: “La diga.. Sappiamo già anche chi la fa… Secondo me vince Salini Fincantieri”. Contro l’assegnazione aveva presentato ricorso (vincendo al Tar ma con sentenza ribaltata in consiglio di stato) il consorzio secondo classificato, Eteria.