Nucleare Iran, Aiea: “Le centrifughe di Fordow non sono più operative”. Teheran interrompe i rapporti con l’Agenzia

  • Postato il 26 giugno 2025
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A Fordow le centrifughe “non sono più operative“. A tracciare il primo bilancio indipendente del bombardamento effettuato dagli Stati Uniti sul principale impianto uraniano di arricchimento dell’uranio è stato il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Mariano Grossi, ospite del programma mattutino di Radio France Internationale. Dopo i 12 giorni di guerra fra Israele e Iran e dopo i raid delle forze armate statunitensi, “credo che” dire che il programma nucleare iraniano sia stato “annientato sia troppo, ma ha subìto dei danni enormi“, ha detto Grossi, parlando di “danni molto molto considerevoli”.

Entrando più nei dettagli, Grossi ha spiegato che avendo visitato in precedenza i siti si può risalire a informazioni piuttosto precise guardando le immagini satellitari scattate dopo gli attacchi: “Sappiamo non poche cose, conosciamo a memoria questi impianti nucleari iraniani”, quindi possiamo dedurre delle conclusioni molto precise guardando le immagini satellitari e altro, sul tipo di danni e sulle conseguenze”. “Vi do un esempio: Fordow, sito sotterraneo, nella montagna, uno scenario quasi da film, lì abbiamo visto le immagini delle perforazioni di queste bombe di alta perforazione, le bunker-buster. Nessuno può valutare il livello dei danni, ma sappiamo che considerando la potenza delle bombe e considerando le caratteristiche tecniche delle centrifughe, sappiamo già che queste centrifughe non sono più operative perché sono macchine ad alta precisione, con dei rotori, per cui già la vibrazione”, ha un effetto, ha argomentato Grossi.

Non possono non esserci stati dei danni fisici importanti. Quindi possiamo avere una conclusione tecnicamente piuttosto precisa”, ha proseguito il direttore dell’Aiea, ricordando di aver visitato il sito di persona in passato. “C’è una rete di tunnel, con diversi tipi di attività” e, secondo Grossi, la zona in cui dalle immagini si vede che ci sono stati i colpi “corrisponde più o meno alle aree dell’arricchimento”. “Gli attacchi iniziati il 13 giugno hanno avuto come risultato dei danni fisici molto importanti su 3 siti, quelli di Natanz, Isfahan e Fordow, dove l’Iran aveva concentrato la maggior parte delle sue attività legate all’arricchimento e alla conversione dell’uranio”, ha detto Grossi.

Oggi, intanto, Teheran ha preso una posizione netta nei confronti dell’Agenzia. Il Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione, supremo organo esecutivo, ha ratificato la legge approvata ieri dal Parlamento per la sospensione della cooperazione sui programmi nucleari iraniani con l’Aiea. “Il governo è tenuto a sospendere qualsiasi cooperazione con l’Agenzia fino a quando non saranno garantite la sovranità nazionale e l’integrità territoriale del Paese, in particolare per garantire la sicurezza degli scienziati e dei centri nucleari del Paese”, riferisce l’agenzia di stampa Tasnim.

Ieri Grossi era tornato a richiamare Teheran ai suoi doveri: “La cooperazione dell’Iran con noi non è un favore, è un obbligo legale, finché l’Iran rimarrà firmatario del Trattato di non proliferazione nucleare“, aveva dichiarato il direttore dell’Aiea a France 2,. Ma restano ancora irrisolti gli interrogativi sulla posizione o la possibile distruzione di circa 400 kg di uranio altamente arricchito negli attacchi statunitensi e israeliani.

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Il Fatto Quotidiano

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