Non solo il Louvre, ecco i tutti i “furti del secolo”

  • Postato il 26 ottobre 2025
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  • Di Agi.it
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Non solo il Louvre, ecco i tutti i “furti del secolo”

AGI - Spettacolari, di incalcolabile valore e ultra rapidi... prima della rapina al Louvre di domenica 19 ottobre, la Francia ha vissuto più volte furti clamorosi di gioielli o denaro rimasti nella memoria come “Il colpo del secolo”.

Ecco alcuni casi significativi:

La rapina a Kim Kardashian nel 2016

La notte tra il 2 e il 3 ottobre 2016, la star americana dei reality show Kim Kardashian è stata rapinata a mano armata nella sua camera di un lussuoso hotel riservato a Parigi, nel bel mezzo della settimana della moda, da “rapinatori anziani” arrivati in bicicletta e travestiti da poliziotti. In una decina di minuti, rubano gioielli per un valore di 9 milioni di euro, tra cui un anello da 3,5 milioni che la regina delle influencer sfoggiava sui social. Legata e imbavagliata, crede di stare per morire. I rapinatori vengono arrestati tre mesi dopo. Nel maggio 2025 vengono giudicati colpevoli in tribunale, ma considerati troppo anziani e malati per tornare in prigione. Uno di loro morirà un mese dopo. Secondo gli investigatori, i gioielli sono stati rivenduti ad Anversa, centro nevralgico del commercio di diamanti.

Il Carlton a Cannes nel 2013

Il 28 luglio 2013, durante una mostra di diamanti del gioielliere Leviev, un rapinatore con il volto nascosto da un foulard e armato di pistola automatica ha rubato in pochi minuti gioielli per un valore di 103 milioni di euro al Carlton di Cannes. Subito dopo che i gioielli sono stati disposti in una sala del palazzo sotto la sorveglianza di tre agenti di sicurezza, il ladro fa irruzione, mette anelli, ciondoli, orecchini e orologi tempestati di diamanti in una grande borsa da palestra, poi se ne va da una portafinestra. L'autore, come i diamanti, non è mai stato ritrovato.

Toni Musulin nel 2009

Il 5 novembre 2009, Toni Musulin, autista di un furgone blindato della Loomis, tradisce due colleghi e fugge alla guida del veicolo con 11,6 milioni di euro. Il furgone viene ritrovato tre ore dopo, vuoto. Il corriere viene ricercato in tutta Europa. Due giorni dopo, la maggior parte del bottino, 9,1 milioni di euro, viene ritrovata in un box che aveva affittato. Dopo undici giorni di latitanza, Toni Musulin si costituisce, ma nega di essere in possesso dei 2,5 milioni di euro mancanti, che non vengono mai ritrovati. Scontrerà quattro anni di carcere.

La gioielleria Harry Winston nel 2007 e nel 2008

Il 6 ottobre 2007 e poi di nuovo il 4 dicembre 2008, la gioielleria Harry Winston in avenue Montaigne a Parigi viene rapinata. Vengono rubati in totale 900 gioielli, per un danno di 78,9 milioni di euro. La prima volta, i malviventi, armati, sono travestiti da imbianchini. Con la complicità di una guardia giurata, si introducono la sera prima da una porta di servizio e passano la notte nel negozio. La seconda volta, tre dei quattro rapinatori sono vestiti da donne. Armati e aiutati dallo stesso agente di sicurezza, entrano dalla porta principale. Nel 2015, la Corte d'Assise di Parigi condanna otto uomini a pene che vanno dai 9 mesi ai 15 anni di reclusione. Due terzi delle pietre della seconda rapina sono state recuperate, ma nessun gioiello della prima.

La Société Générale a Nizza nel 1976

Nel weekend del 16 e 17 luglio 1976, una decina di ladri accedono, attraverso le fogne e un tunnel scavato in tre mesi, alla sala dei caveau della Société Générale di Nizza. Contanti, lingotti, gioielli... il bottino, che non è mai stato ritrovato, è stato stimato in 46 milioni di franchi (l'equivalente di oltre 34 milioni di euro odierni). Solo un membro della banda, Jean Megozzi, è stato condannato. A lungo considerato la “mente” della rapina, Albert Spaggiari, arrestato nell'ottobre 1976, è fuggito l'anno successivo dall'ufficio del giudice istruttore. Condannato in contumacia all'ergastolo, è morto senza essere stato catturato. Nel 2010, Jacques Cassandri, figura di spicco della malavita marsigliese, si autoproclama mente della “rapina” in un libro, prima di fare marcia indietro durante un processo nel 2018. Assolto per riciclaggio del bottino, viene condannato per altri reati. Muore nel 2022.

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Autore
Agi.it

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