“Non sappiamo cosa stia succedendo, la gente ci chiede perché sono blu”: le nuove immagini dei cani di Chernobyl riaprono il dibattito. Ecco come stanno le cose

  • Postato il 28 ottobre 2025
  • Animal House
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Il grande ritorno dei cani blu di Chernobyl. Sulla pagina Instagram @dogsofchernobyl, un’organizzazione no-profit dell’Illinois che recupera, apparentemente così in totale libertà, dei cani dall’Ucraina, sono riapparsi due cani con il pelo che dà sul blu. “Un’esperienza davvero unica di cui dobbiamo discutere”, scrivono sotto ad un video di pochi secondi gli amministratori della pagina social. “Non sappiamo esattamente cosa stia succedendo. La gente ci chiede perché siano blu”. Insomma, più che un resoconto di alcuni fatti di cronaca sembra la premessa, modello teaser, di un film horror presto sui nostri schermi. Mettiamo subito le mani avanti: nutriamo seri dubbi sulla veridicità di queste immagini. In primis per il fatto che sono spezzoni di nemmeno due secondi rimontati alla rinfusa in loop (il segreto delle immagini in movimento è sempre nel montaggio ndr), quando invece un filmato esteso chiarirebbe molti dettagli come ad esempio se quei tre animali dal vago colorito blu interagissero con quelli non blu, se spostandosi (rimangono immobili nei secondi visibili) spostassero a loro volta rami e fili d’erba. Altrimenti queste bestiole sembrano tanto il risultato di qualche prompt di Intelligenza Artificiale ben interpellato e ben oliato.

Non è la prima volta, del resto, che online sbuchi la “notizia” dei cani blu. È già successo nel 2017, nel 2021, nel 2023 e ogni volta le risposte razionali, il più possibilmente oggettive sfuggono ai più. Gli avvistamenti del 2021 avevano portato ad una risposta ufficiosa dell’amministrazione della cittadina russa di Nizhni Novgorod che segnalava la possibile contaminazione dei canidi ritratti in alcune foto dal cruscotto di un auto privata (alcuni cani blu erano proprio seduti in mezzo alla strada modello celebre bufala delle alci e orsi di Yellowstone). Allora si parlò di possibile contaminazione da una miniera abbandonata di rame. Notizia mai confermata. Piccolo particolare: Nizhni Vovgorod è a circa duemila chilometri da Chernobyl. Ad ora pare impossibile inquadrare con certezza la questione “cani blu” della cittadina ucraina. Di fondo pare una qualche trovata sperimentale di AI a cui si aggiunge l’ingrediente “Russia” (anche il celebre Blue Whale challenge, poi bufalona, era “blu” ed era “russo” ndr), vero e proprio buco nero dell’ufficialità di tutte le news per via della difficoltà di verifica immediata delle fonti dovuto anche alla complessità e scarsa conoscenza della lingua.

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Il Fatto Quotidiano

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