“Non riesco ad avere né Giorgia Meloni né Elly Schlein, forse è il fascino decaduto”: così Massimo Giletti presenta Lo Stato delle Cose. Ad aprire la stagione Michele Santoro

  • Postato il 18 settembre 2025
  • Televisione
  • Di Il Fatto Quotidiano
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Giorgia Meloni non è mai venuta da me in Rai, a La7 però era venuta. L’abbiamo invitata, ma si vede che quando sei presidente del Consiglio cerchi di tutelarti. Noi facciamo inchieste, può essere scomodo. Comunque non riesco ad avere né lei né Schlein, forse è il fascino decaduto“, spiega Massimo Giletti in conferenza stampa. Lunedì 22 settembre alle 21.20 tornerà in onda su Rai3 “Lo Stato delle Cose“, senza la Premier e la leader del Partito Democratico ma con Maria Elena Boschi e Roberto Vannacci.

Ad aprire la stagione sarà Michele Santoro: “Per me questo è un passo importante – afferma il giornalista- è anche la dimostrazione che questa azienda è aperta ai contributi, perché non credo che Santoro sia un fan di Meloni. Io voglio ascoltare l’opinione di tutti e spero di riuscirci”. Con l’obiettivo di rendere quasi fissa la partecipazione di Santoro: “Credo che si potrebbe creare un rapporto più intenso con me e l’azienda. È un mio grande sogno, vivo di illusioni, ma ci sono speranze. Magari è una notizia che daremo più in là”.

Il suo talk, come altri programmi della rete, ha subito dei tagli: “Nonostante abbiamo perso sette puntate, che sono tantissime, molti colleghi sono rimasti. Questo significa che non è vero che la tv è solo qualcosa di freddo. C’è ancora gente che ha la passione e sceglie di stare con chi ha il mondo contro. Dentro questa azienda ci sono professionalità molto forti, ma devono essere messe nei posti giusti. Molti, però, hanno perso la passione, questo è il problema di questa azienda”.

“Mi piace fare tv come ai vecchi tempi, oggi è complicatissimo perché non ci sono mezzi, ma credo che le idee e il coraggio possano supplire a queste mancanze”, aggiunge Giletti che si sofferma sul suo metodo di lavoro: “Oggi tutti stanno sul telefonino, ma la verità sta da un’altra parte. Io cercherò di scavare per provare a portarla a galla – spiega il conduttore -. Spesso mi chiedo: perché devo andare a cercare qualcosa che creerà problemi? Lo faremo anche alla prima puntata, perché creare problemi è una cosa bella. Mi piace cercare le cose che si sono smarrite. Sono abituato a stare in mezzo alla gente. Ho appena fatto tre giorni di appostamento, due sono falliti, al terzo ci sono riuscito. Nonostante abbia 63 anni, ho ancora quella molla che mi spinge a fare un programma”.

Nel corso della prima puntata spazio anche al delitto di Garlasco. Poche ore prima del suo arresto, Flavius Sauv, il latitante romeno fermato in Svizzera, stava per fare importanti rivelazioni proprio nel programma di Rai3. Dove troverà spazio anche un’inchiesta: “E’ molto forte ma non posso ancora rivelare i dettagli perché siamo in fase di chiusura, ma credo che farà molto discutere. In Sicilia ho scoperto insieme al deputato regionale Ismaele La Vardera, con cui ho lavorato tutta questa estate, una vicenda che riguarda infiltrazioni mafiose nella gestione del demanio dello stato. Farò uscire cose che creeranno un po’ di pasticci”. Focus anche sul sociale. “Abbiamo fatto una battaglia per una donna, che si chiama Barbara, massacrata da uomo che si era invaghito di lei mentre era incinta. Per una donna sfigurata è difficile trovare lavoro, ma dopo questa battaglia finalmente lo avrà. Questo dimostra che non è vero che la tv non serve. Bisogna saperla usare, bisogna martellare fino a quando si ottengono risultati”, conclude Giletti.

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