"Non mi piace la parola predestinato": Jannik Sinner, un Bertolucci sempre più clamoroso

  • Postato il 27 novembre 2024
  • Di Libero Quotidiano
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"Non mi piace la parola predestinato": Jannik Sinner, un Bertolucci sempre più clamoroso

Già, difficile parlare di qualcosa che non sia Jannik Sinner, per un simbolo del tennis italiano quale Paolo Bertolucci è. E così, l'eroe della Coppa Davis del 1976 (trionfo a cui gli azzurri guidati da Sinner hanno offerto bis e tris l'anno scorso e soltanto pochi giorni fa), in un'intervista a Telenord, torna a riflettere sull'incredibile 2024 per il tennis italiano in generale e per l'altoatesino in particolare. 

"Forse tra 20 anni potremo capire meglio cosa è stato il 2024 per il tennis italiano - ha premesso Bertolucci, oggi stimata e seguita voce di Sky Sport -. Siamo arrivati sul tetto del mondo sia a livello maschile che femminile. Abbiamo dimostrato di essere la nazionale più forte e ci sono tutti i presupposti per rimanere in cima per diversi anni”, ha affermato, rimarcando il significato storico di questi successi per lo sport italiano.

Poi si passa a Sinner, protagonista assoluto di questa stagione, per lui un'annata leggendaria: "L'Italia è la squadra più forte del mondo. Quando puoi contare su un giocatore come Sinner, hai già un punto e mezzo sicuro tra singolare e doppio. Eravamo strafavoriti già prima dell'inizio delle Final Eight e non solo in finale. A me non piace la parola predestinato, ma come facevi vedendolo giocare già da ragazzo a non essere sicuro che sarebbe diventato forte - ha ammesso -. Quattro anni fa ci avrei già messo la mano sul fuoco. Forse ha anticipato un po' i tempi, ma mentalmente è incredibile ed è cresciuto esponenzialmente anche dal punto di vista fisico. Dobbiamo però renderci conto che nello sport può capitare di perdere".

 

E ancora, Bertolucci ha poi paragonato il duo Sinner-Berrettini a una celebre coppia sportiva italiana: "Sinner e Berrettini sono come Gianluca Vialli e Roberto Mancini, due campioni e amici sia dentro che fuori dal campo. Anche se il nostro sport diventa di squadra solo una volta all'anno, Jannik e Matteo hanno dimostrato una grandissima sintonia nel doppio con l'Argentina”, ha concluso mettendo in evidenza quanto i due, Sinner e Berrettini, insieme appaiano inarrestabili.

 

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Libero Quotidiano

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