“Non esiste un momento giusto per fare figli. Il mondo è sempre in guerra, ma ho fiducia nelle nuove generazioni”: Alvaro Soler torna con “El Camino”
- Postato il 6 ottobre 2025
- Musica
- Di Il Fatto Quotidiano
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Nell’aprile 2015, poco più di dieci anni fa, Alvaro Soler ha pubblicato il singolo di debutto “El Mismo Sol”, diventato un successo mondiale e che gli ha dato la popolarità internazionale. Oggi il cantautore ha avuto una figlia nata nel luglio 2024, frutto della sua relazione con la moglie Melanie Kroll. La sua esperienza di padre, artista e come uomo è tutta raccolta nel nuovo disco “El Camino“, in uscita il 10 ottobre, trainato dal singolo “Apágame”.
In quale direzione ti porta “El Camino”?
Non so la direzione che mi porterà perché non possiamo assolutamente sapere cosa accadrà del futuro… Chissà. Però spero che sia un buon cammino.
Chi o cosa ti ha ispirato scrivere il brano “Apágame”?
La situazione attuale dal mondo digitale mi ha portato a scrivere questa canzone che per me è veramente uno di topic più principali nella nostra società. Dal mondo digitale al mondo reale, mi sono chiesto come si possa veramente unire tutte e due le dimensioni in maniera salutare?
Che risposta ti sei dato?
Ho provato a spiegarlo e a scindere il legame che abbiamo con la realtà e il momento esatto quando ci distacchiamo da essa. Quel che è certo è che viviamo in continua permanenza sullo schermo. Molte volte la gente sta attaccata al cellulare mentre cammina. L’altro giorno mentre guidavo la macchina ho incrociato una persona con il cellulare che attraversava la strada senza nemmeno guardare se stava arrivando una moto o una macchina. Allora penso che è veramente un po’ un disastro. Allora vediamo dove finiremo con il mondo digitale.
Dove finiremo?
Almeno per me credo sia importante avere un po’ di momenti senza cellulare a casa.
Qual è la cosa più divertente che ti è successa durante la lavorazione del disco?
Ci sono state un sacco di cose divertenti durante la creazione dell’album. Quando ho scritto ‘Regalo’, che è una canzone che mi piace tantissimo, si è creata una magia che non si vede nelle altre canzoni. Sono andato in studio, lo scorso febbraio, a Berlino ed era una giornata orribile. Nei giorni precedenti avevamo pianificato tutti gli arrangiamenti e gli strumenti da usare. Insomma sono arrivato in studio con una sensazione orribile addosso, per la mancanza della luce e del sole. Così ho detto ‘ragazzi, dobbiamo fare una canzone che sia una medicina per me oggi. Non posso fare una canzone cool perché sarà orribile, sarà una depressione per me’. Abbiamo cambiato le musiche e registrato in presa diretta. Così è nata ‘Regalo’ che è un invito a godere del momento. Ad essere presente proprio nel presente E per me per quello questa canzone è una magia speciale che è nata veramente in un modo e finita in un’altra.
Nelle canzoni c’è anche la fiducia per il futuro?
Sì, oggi è tutto più complicato ed è un po’ difficile avere fiducia per il futuro, soprattutto per i movimenti politici così diversi in ogni Paese che alla fine stanno andando tutti verso la stessa direzione e non c’è differenza tra loro. Alla fine come padre penso che i valori sono molto importanti. Cerchiamo di infondere ai nostri figli bontà e generosità. Ma devo dire che qualche risultato si vede e l’evoluzione generazionale sta dando i suoi buoni frutti. Vediamo, però veramente è un momento difficile. Non posso negarlo.
Come padre hai paura per il futuro?
Mi rendo conto che il futuro sembri molto complicato. Quando ero ragazzo i miei genitori mi hanno parlato della Seconda Guerra Mondiale e quello che è accaduto. Ho la consapevolezza che, alla fine, sarà sempre un momento difficile per avere i figli, perché sempre stiamo in costante evoluzione.
Come e in cosa ti ha cambiato avere una famiglia?
Adesso sono mattiniero. Mi sveglio molto presto, sono molto contento di farlo così, provo di anche fare la doccia, tutto prima che si svegli mia figlia. È fantastico. Tutto questo mi ha cambiato tantissimo però sono molto più efficiente adesso perché in un paio di ore devo riuscire a fare tutto.
In questi dieci anni di carriera qual è stato il momento più bello?
In Italia il momento più bello è stato tutto l’amore che mi ha dato questo Paese sin dall’inizio. Ho avuto l’opportunità di girare in tour, anche per i paesini, per le grandi città che io non conoscevo. È stata una bella lezione ed esperienza per me. Ho imparato tantissimo. Per me viaggiare con la musica è una delle cose più belle che io abbia fatto.
E quello più difficile?
La ricerca dell’equilibrio perfetto tra la musica e la vita privata. Perché come musicista sei sempre in giro e ovviamente non puoi programmare nulla in anticipo. Ancora devo capire, ma non c ‘è una regola, non c’è un calcolo che si sempre si può applicare a tutto, devi sempre valutare ogni situazione. Questa sarà e ancora la cosa più difficile di tutti.
C’è qualcosa che non rifaresti o che faresti meglio?
Diciamo che di base sono molto contento delle cose che ho fatto, ma lavorerei molto di più sul mio intuito. Avrei dovuto ascoltare più spesso prima, nel prendere anche decisioni importanti.
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