Non c’è Difesa europea senza Nato. Il commento di Arditti

  • Postato il 7 marzo 2025
  • Politica
  • Di Formiche
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A.A.A. classe dirigente cercasi in questa Europa alla fine del primo quarto del millennio. Certo, la situazione internazionale è complessa, ci sono sfide nuove, emergono protagonisti aggressivi che solo pochi anni fa erano nelle retrovie. Però alcune reazioni suonano un po’ esagerate, ora cerco di spiegare perché.

Punto primo: tutti quelli che si sono accorti di cos’è la Russia di Putin solo adesso o mentono o sono, per essere eleganti, degli ingenui impresentabili. Putin usa la forza come regola di governo dalla lontana estate del 1999 quando diventa primi ministro, applicandola con regolare cadenza in azioni militari oltre confine. Ad esempio, viene occupata la Crimea nel 2014 con reparti armati (senza la divisa russa, ma è solo questione “coreografica”), però Putin arriva a Milano ricevuto con tutti gli onori per Expo 2015. Insomma è semplicemente ridicolo sostenere che la Russia di oggi è diversa da quella di dieci o venti anni fa, quindi (con le dovute precauzioni) conviene farcela andare bene anche adesso.

Secondo: tutti i discorsi sulla sicurezza e la difesa europea debbono prendere i considerazione robusti investimenti futuri, ma senza chiarire che innanzitutto occorre spendere “meglio”, cioè articolare gli oltre 300 miliardi di spesa militare annuale spazzando via duplicazioni industriali e sprechi.

Terzo ed ultimo punto. Ogni discorso senza considerare che esiste la Nato è follia pura, perché quella è la sede in cui mettere a fuoco tutte le future strategie, a maggior ragione in virtù del coinvolgimento sempre più concreto di nazioni come Giappone, Australia e Corea del Sud nelle piattaforme operative dell’alleanza Atlantica (che comunque già si occupa anche di altri mari). Vorrei ricordare a tale proposito che in ambito Nato esiste un consolidato “vissuto” operativo tra forze delle varie nazioni, presupposto essenziale per ogni discorso serio in materia di difesa nonché strumento del tutto assente a livello Ue. Allora qui bisogna dire con chiarezza che questi temi sono seri, quindi vanno affrontati da persone serie, per decidere cose complicate e che debbono durare nel tempo.

Dividere l’Europa dagli Usa è il sogno di tutti i nemici delle democrazie, vediamo di non diventare i “Tafazzi” della storia. Costruire (spendendo il giusto) una nuova Europa militarmente in grado di incidere è cosa buona, ma non vuol dire fare una partita di Risiko.

Infine: ReArm Europe è talmente brutto ed indigeribile, che da solo ci spiega che occorre metterci mano con modifiche profonde. Quando si sbaglia nome vuol dire che anche “sotto” c’è da lavorare.

Autore
Formiche

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