Nobel per la Pace a María Corina Machado

  • Postato il 10 ottobre 2025
  • Di Focus.it
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María Corina Machado è la vincitrice del 106esimo Premio Nobel per la pace. L'attivista venezuelana per i diritti umani, una "coraggiosa e impegnata paladina della pace", è stata premiata "per il suo instancabile lavoro nel promuovere i diritti democratici del popolo venezuelano e per la sua lotta per raggiungere una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia", resistendo alla militarizzazione del suo Paese. In un periodo storico in cui le derive autoritarie e antidemocratiche, spesso favorite da leader politici uomini, sembrano sempre più diffuse, il Comitato norvegese del Nobel ha deciso di conferire il Nobel per la Pace a "una donna che mantiene accesa la fiamma della democrazia in mezzo a un'oscurità crescente".. Un esempio di coraggio civile. María Corina Machado è uno degli esempi più straordinari di coraggio civile in America Latina degli ultimi decenni. Leader e fondatrice di Súmate, un'organizzazione dedicata allo sviluppo democratico, ha dedicato la sua vita politica alla libertà dei cittadini del Venezuela, passato da Stato relativamente prospero e democratico a Paese governato da un regime brutale e autoritario, che ha represso l'opposizione politica con la violenza e che l'ha condotto a una grave crisi umanitaria ed economica. . Ingegnera, nata a Caracas il 7 ottobre 1967, María Corina Machado è leader del partito politico liberale Vente Venezuela ed ex deputata della Assemblea Nazionale del Venezuela (l'organo legislativo del Paese). È riuscita a unificare un'opposizione politica un tempo profondamente divisa per opporsi fieramente al regime di Nicholas Maduro e chiedere libere elezioni e un governo finalmente rappresentativo. Un lavoro politico estremamente difficile in un contesto in cui l'opposizione è stata repressa attraverso brogli elettorali, procedimenti giudiziari e incarcerazioni, il sistema giudiziario usato per perseguire i dissidenti, i militari per zittire i civili.. Elezioni, non proiettili. A causa del clima di crescente violenza, della drastica caduta del prezzo del petrolio, principale fonte di guadagno per l'economia venezuelana, dell'aumento dell'inflazione e della povertà, della scarsità di viveri e del collasso del sistema sanitario, otto milioni di venezuelani (un quarto della popolazione totale) ha lasciato il Paese e chi è rimasto vive in condizioni di estrema indigenza, mentre i vertici politici si arricchiscono.. Machado si è battuta per libere elezioni libere più di 20 anni fa quando al potere in Venezuela c'era Hugo Chávez, affermando: «È stata una scelta di voti anziché di proiettili». Da allora si è espressa, sia come politica sia come attivista, a favore dell'indipendenza della magistratura, della rappresentanza popolare e della tutela dei diritti umani, mettendo a rischio la sua incolumità e subendo frequenti interdizioni dalla vita politica. Candidata alle presidenziali del 2024, fu esclusa dalla corsa dal regime e decise allora di appoggiare il rappresentante di un altro partito, Edmundo Gonzalez Urrutia. Ha mobilitato centinaia di migliaia di volontari al di là di ogni schieramento politico per vigilare sul voto, garantire elezioni libere e corrette e documentare i risultati prima che le autorità potessero distruggere le schede. L'opposizione ha vinto con un netto margine, ma il regime si è rifiutato di accettare il risultato elettorale e ha represso le proteste post voto con la violenza.. Da allora Machado è costretta a vivere nella clandestinità ma è rimasta nel suo Paese, ispirando col suo coraggio milioni di persone: «Ha unito l'opposizione del suo Paese. Non ha mai vacillato nel resistere alla militarizzazione della società venezuelana. È stata ferma nel suo sostegno a una transizione pacifica verso la democrazia».. Democrazia è precondizione per la pace. Il Nobel a Machado è solo apparentemente lontano dai venti di guerra che rieccheggiano nei nostri notiziari quotidiani. Scrive il Comitato nelle motivazioni: «La democrazia è una precondizione per una pace duratura. Tuttavia, viviamo in un mondo in cui la democrazia è in ritirata, dove sempre più regimi autoritari sfidano le norme e ricorrono alla violenza». Quello del Venezuela non è un caso isolato: «Osserviamo le stesse tendenze a livello globale: lo stato di diritto violato da chi detiene il potere, i media liberi messi a tacere, i critici incarcerati e le società spinte verso un regime autoritario e la militarizzazione. Nel 2024 si sono tenute più elezioni che mai, ma sempre meno sono libere ed eque»..
Autore
Focus.it

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