Nobel per la Medicina 2025: premiati Brunkow, Ramsdell e Sakaguchi per le scoperte sulla tolleranza immunitaria

  • Postato il 7 ottobre 2025
  • Di Panorama
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Il Nobel per la Medicina 2025 è stato conferito a Mary E. Brunkow (Institute for Systems Biology, Seattle, WA, USA), Fred Ramsdell (Sonoma Biotherapeutics, San Fransisco, CA, USA) e Shimon Sakaguchi (Osaka University, Osaka, Japan), per le loro ricerche pionieristiche sulla tolleranza immunitaria periferica, un meccanismo chiave con cui l’organismo evita di attaccare i propri tessuti. Con questo annuncio si apre ufficialmente la settimana dedicata ai Premi Nobel, i più illustri premi scientifici e culturali del mondo, inaugurata, come tradizione, dal riconoscimento per la Medicina o Fisiologia. Per rivolgere uno sguardo al passato, vale la pena ricordare che il Premio Nobel per la Medicina, istituito nel 1901, è stato attribuito 115 volte a un totale di 229 scienziati, segnando oltre un secolo di scoperte che hanno trasformato la comprensione del corpo umano e della salute.

Le motivazioni del Nobel

Ogni giorno il sistema immunitario affronta migliaia di potenziali aggressori — virus, batteri e altri microrganismi — distinguendoli dalle cellule del nostro organismo. Un compito tutt’altro che semplice, perché molti patogeni hanno imparato a “mimetizzarsi”, assumendo caratteristiche simili a quelle dei tessuti umani. La domanda cruciale, quindi, è sempre stata: come fa il sistema immunitario a sapere cosa deve attaccare e cosa invece proteggere? La risposta è arrivata grazie ai tre ricercatori premiati, che hanno individuato le cellule T regolatorie (Treg), una sorta di “forze di polizia” del sistema immunitario. Queste cellule vigilano costantemente per evitare che i linfociti, le cellule deputate alla difesa, si rivoltino contro l’organismo stesso.

“Le loro scoperte sono state decisive per comprendere come funziona il sistema immunitario e perché non sviluppiamo tutti gravi malattie autoimmuni” ha dichiarato Olle Kämpe, presidente del Comitato Nobel. Il percorso verso questa scoperta è stato tutt’altro che lineare. Shimon Sakaguchi, nel 1995, sfidò le convinzioni dell’epoca: allora si riteneva che la tolleranza immunitaria dipendesse esclusivamente da un meccanismo centrale, nel timo, che eliminava le cellule potenzialmente pericolose. Sakaguchi dimostrò invece che esisteva un secondo livello di controllo, più sofisticato, e identificò un nuovo tipo di cellule immunitarie capaci di prevenire le malattie autoimmuni. Qualche anno più tardi, nel 2001Mary Brunkow e Fred Ramsdell compirono un altro passo cruciale: scoprirono che una particolare mutazione genetica era responsabile della vulnerabilità di una specifica razza di topi alle malattie autoimmuni. Il gene coinvolto fu chiamato Foxp3. Gli studiosi mostrarono anche che alterazioni dello stesso gene nell’uomo causano una grave patologia autoimmune, nota come IPEX. Due anni dopo, Sakaguchi riuscì a collegare i due filoni di ricerca, dimostrando che Foxp3 regola proprio lo sviluppo delle cellule T regolatorie da lui individuate nel 1995. Da allora, queste cellule sono riconosciute come un pilastro del sistema immunitario, indispensabile per mantenere l’equilibrio tra difesa e autodistruzione. Le scoperte dei tre premi Nobel hanno aperto un nuovo campo di ricerca, quello della tolleranza periferica, con implicazioni profonde per la medicina moderna. Capire e modulare questo meccanismo significa infatti poter sviluppare nuove terapie per le malattie autoimmunimigliorare i trapianti d’organo e persino potenziare le cure oncologiche, sfruttando la capacità di controllare o “liberare” la risposta immunitaria. Oggi, diversi trattamenti ispirati a questi studi sono in fase di sperimentazione clinica, e le prospettive sono tra le più promettenti della medicina contemporanea. Il Nobel 2025, dunque, celebra non solo tre scienziati straordinari, ma anche una visione: quella di un sistema immunitario non come macchina da guerra, ma come organismo intelligente, capace di distinguere, adattarsi e proteggere con equilibrio la complessità del corpo umano.

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Panorama

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