No-vax, complottista e rinnegato dalla famiglia: chi è il Kennedy che piace a Trump

  • Postato il 2 novembre 2024
  • Di Agi.it
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No-vax, complottista e rinnegato dalla famiglia: chi è il Kennedy che piace a Trump

AGI - Dei Kennedy ha solo il nome e, se fosse per il resto della famiglia, nemmeno quello. Robert F. Kennedy Jr, 69 anni, passato da candidato senza speranze a entusiasta sostenitore di Donald Trump è additato dal resto del clan di Camelot come un 'traditore'. Nella lunga tradizione della famiglia democratica più famosa d'America non era mai accaduto che un membro si schierasse dall'altra parte, ma del resto RFK Jr aveva già cominciato a far parlare di sè in piena pandemia, quando si era fatto conoscere come propagandista No- vax ed era diventato un personaggio popolare grazie alla diffusione di notizie false, nel segno del complottismo.

 

Due anni fa il suo account su Instagram era stato oscurato a causa della diffusione di "ripetute affermazioni già risultate false". L'anno scorso, durante un comizio a Washington contro le limitazioni ai non-vaccinati, aveva evocato la Germania nazista per dire che era un Paese più libero rispetto all'America: "Anche Anna Frank - aveva aggiunto - aveva avuto più possibilità di nascondersi dai nazisti" di quanto, intendeva, ne avessero avute i No-vax in America.

 

La sorella, Kerry Kennedy, lo aveva definito "molto pericoloso", ma lui non si era fermato e a marzo 2023 aveva dichiarato che, se fosse entrato nella corsa per la Casa Bianca, la sua "priorità massima" sarebbe "mettere fine alla commistione tra Stato e potere delle 'corporate' che ha rovinato l'economia, fatto a pezzi la classe media, inquinato i nostri paesaggi e le acque, avvelenato i nostri bambini e portato via valori e libertà". In corsa, poi, c'era entrato, ma si era fermato già ai primi giri.

 

Secondo alcuni il suo 'suggeritore' era quello Steve Bannon un tempo consigliere di Trump, poi silurato e finito in galera per una vicenda legata all'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Una corsa breve verso il numero 1600 di Pennsylvania Avenue, quindi, che comunque, quando si è spenta in una passeggiata poco convinta tra i viali di Washington, lo ha portato dritto tra le braccia di Trump. Il tycoon ha accolto il suo endorsement e nelle ultime ore gli ha promesso un "ruolo di rilievo nella sanita'" in caso di vittoria. 


Nonostante i sondaggi di giugno non gli dessero alcuna possibilità, prima di gettare la spugna, il suo 'patrimonio' elettorale era stimato tra il 2% e il 4%: nulla in termini assoluti, ma un piccolo tesoretto in termini relativi per una competizione in cui i candidati sono impegnati in un serrato testa a testa. Ma chi sarebbero stati gli elettori di RFK Jr e come voteranno ora che ha scelto di sostenere Trump? Secondo Economist-YouGov il 44% del sostegno a RFK Jr. proveniva da coloro che hanno votato per Biden nel 2020, mentre il 37% da quanti votarono per Trump.

 

Dato il basso livello di sostegno complessivo di Kennedy e la porzione quasi uguale di sostenitori da entrambi i candidati dei partiti principali, sembra improbabile che l'impatto di Kennedy nella gara sia determinante, ma se la presidenza dovesse decidersi per un pugno di voti, le cose potrebbero cambiare. Figlio del candidato presidente assassinato a Los Angeles, Bob Kennedy, e nipote del presidente ucciso a Dallas, John F. Kennedy, ha virato a destra dopo aver sostenuto la battaglia contro i vaccini.

 

E' diventato popolare tra i sostenitori del movimento Maga di Donald Trump per aver attaccato l'epidemiologo della Casa Bianca Anthony Fauci, sostenendo che fosse a capo di un complotto per "distruggere la democrazia in Occidente". Fondatore di Children's Health Defense, una noprofit, Kennedy ha usato la sua piattaforma e i soldi raccolti per finanziare la sua campagna contro i vaccini. "E' una pratica criminale - aveva detto durante un evento in California - dare ai bambini questi vaccini". In agosto cinque dei suoi fratelli hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui denunciano la decisione del fratello di sostenere Donald Trump. 


"Vogliamo un'America piena di speranza e unita da una visione condivisa di un futuro più luminoso, un futuro definito dalla libertà individuale, dalla promessa economica e dall'orgoglio nazionale. Crediamo in Harris e Walz. La decisione di nostro fratello Bobby di sostenere Trump è un tradimento dei valori che nostro padre e la nostra famiglia hanno più cari. E' una triste conclusione di una triste storia". In calce le firme di Kathleen Kennedy Townsend, Courtney Kennedy, Kerry Kennedy, Chris Kennedy e Rory Kennedy.

 

Da quando si è unito allo schieramento di Trump, RFK Jr ha intrapreso la campagna elettorale insieme ad altri membri marginali della scena politica, come l'ex deputata democratica Tulsi Gabbard, per esortare i suoi sostenitori a votare per il candidato Gop. La posta in gioco, per lui e per l'America, è chiara e l'ha rivelata lo stesso RFK Jr nel corso di un evento all'inizio di questa settimana: Trump gli ha promesso il "controllo" di agenzie di sanità pubblica come il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani e il Dipartimento dell'Agricoltura.

 

E' stata un'affermazione che Howard Lutnick, il co-presidente del team di transizione Trump-Vance, non ha negato quando la CNN gli ha chiesto se Kennedy avesse detto la verità. "Ho trascorso due ore e mezza questa settimana con Bobby Kennedy Jr. ed è stata un'esperienza straordinaria", ha detto Lutnick, sostenitore delle teorie cospirative (smentite innumerevoli volte) che collegano i vaccini all'autismo e accusano i National Institutes of Health di prendere soldi dalle aziende farmaceutiche in cambio della promozione delle vaccinazioni infantili.

 

Tuttavia, in una dichiarazione alla NBC, la portavoce della campagna di Trump Karoline Leavitt ha sottolineato che non ci sono ancora "decisioni formali" sulle posizioni in una potenziale amministrazione, ma che Trump "ha detto che lavorerà insieme a voci appassionate come RFK Jr. per rendere l'America di nuovo sana fornendo alle famiglie cibo sicuro e ponendo fine all'epidemia di malattie croniche che affligge i nostri bambini". "L'unica cosa su cui il presidente Trump e il suo team di campagna sono concentrati è la vittoria del 5 novembre", ha detto Jason Miller, consigliere senior della campagna di Trump, confermando però che "Bobby Kennedy avrà un ruolo importante". 

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Agi.it

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