Niente aiuti a Putin, mentalità da guerra fredda. Il botta e risposta Ue-Cina sull’Ucraina
- Postato il 1 settembre 2025
- Esteri
- Di Formiche
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“Non fornite supporto alla Russia nella guerra contro l’Ucraina”. Questa la richiesta della Commissione Europea a Cina e India, attovagliate in queste ore al vertice di Tianjin, dove si sono incontrati Xi Jinping, Vladimir Putin e Narendra Modi per analizzare alleanze e prospettive. Una richiesta formale, che giunge proprio quando si avvicina il vertice dei volenterosi (a cui Giorgia Meloni dovrebbe partecipare da remoto) e mentre prosegue il dibattito sulle garanzie di sicurezza da costruire per Kyiv.
Botta e risposta
“Sia l’India sia la Cina sono molto ben consapevoli di quale sia la nostra visione di questa guerra di aggressione contro l’Ucraina, e i nostri reiterati appelli a non fornire mezzi alla Russia per portare avanti la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. Questa è stata una posizione di lunga data della Commissione”. Così un portavoce della Commissione europea durante il briefing con la stampa. Un passaggio che si lega alle decisioni del Consiglio Nato straordinario a Bruxelles su raid russi nel Quartier generale dell’Alleanza atlantica, a Bruxelles.
La risposta di Pechino è praticamente immediata e sa di sfida. Pur rimanendo ancorata ad una neutralità strategica sul conflitto in corso, fa presente che sarebbe utile che l’Occidente abbandonasse una mentalità da guerra fredda e smettesse di portare avanti “atti di intimidazione”. Le parole di Xi Jinping sono chiare e le pronuncia dinanzi all’iraniano Massoud Pezeshkian, al turco Recep Tayyip Erdogan, al bielorusso Alexander Lukashenko, all’indiano Narendra Modi e al pakistano Shehbaz Sharif. In sostanza la Cina invoca la neutralità ma pensa che siano i paesi occidentali ad allungare le ostilità sostenendo militarmente l’Ucraina.
Quali garanzie di sicurezza?
Mentre prosegue il dibattito sulle garanzie di sicurezza verso Kyiv, come da proposta italiana sull’applicazione dell’art. 5 del trattato Nato, (sul punto Formiche.net ha intervistato l’ex vicesegretario della Nato, Alessandro Minuto Rizzo) emerge che l’Ue ha in testa un “piano piuttosto preciso”, come “una chiara tabella di marcia per garanzie di sicurezza”. Secondo la portavoce della Commissione europea Arianna Podestà “nell’incontro della scorsa settimana tra la Coalizione dei Volentieri e i capi della difesa, è stato elaborato un piano piuttosto preciso per questo impegno”.
Qui Russia
I piani di Putin a Kyiv vanno oltre la guerra. Ne è convinto Carsten Breuer, il capo della difesa tedesca Bundeswehr, secondo cui “Putin ci guarda, i suoi piani vanno oltre l’Ucraina e noi, come forze armate, dobbiamo prepararci”. L’occasione è l’esercitazione Quadriga 2025, a cui partecipano le forze armate di 14 nazioni per proteggere la regione del Mar Baltico in condizioni di crisi e di guerra, con 8000 soldati coinvolti. “Vorrei sottolineare ancora una volta che vogliamo la deterrenza, mentre Mosca utilizza Sapad per fomentare l’incertezza e, naturalmente, per parlare proprio di escalation – ha aggiunto Breuer – non abbiamo finora alcuna prova che ci sono i preparativi per un attacco sotto la maschera di esercitazioni, ma restiamo vigili, voglio dire non solo la Bundeswehr, ma tutta la Nato”. Intanto emerge che le forze russe hanno occupato il villaggio Kamyshevakha nel Donetsk. Secondo il ministero della difesa di Mosca “come risultato delle azioni offensive, le unità del gruppo di forze Vostok hanno liberato Kamyshevakha”.
Qui Usa
Intanto gli Stati Uniti danno il via libera ad un sostegno militare verso l’Ucraina consistente in forniture di Patriot e servizi Starlink per 329 milioni di dollari. Nello specifico il Dipartimento di Stato ha detto sì alla vendita di servizi Starlink e relativi equipaggiamenti, oltre a sistemi di difesa aerea. Si tratta, secondo quanto riferito dal Pentagono, di due operazioni rispettivamente da 150 e 179 milioni di dollari dopo aver autorizzato giorni fa la vendita a Kiev di missili da crociera da 825 milioni.
Qui Vaticano
Leone XIV interviene sull’Ucraina, manifestando l’auspicio che mantenga viva ogni giorno la speranza. In occasione di una missiva indirizzata al cardinale Crescenzio Sepe, che è stato recentemente nominato inviato speciale alle celebrazioni che la città di Leopoli riserverà il prossimo 6 settembre ai 650 anni della creazione della Metropolia di Hali, il Papa ha osservato: “In questo momento difficilissimo che l’Ucraina sta vivendo”, Leone XIV invita i fedeli ucraini a custodire “il precetto della carità con ancora maggiore attenzione, sia in famiglia che nelle situazioni pubbliche”, e “a coltivare una viva speranza cristiana nella vita quotidiana”, chiedendo “con fervore a Dio il dono della pace”.