Neuropsichiatria infantile rischia di scomparire a Montalto Uffugo

  • Postato il 13 marzo 2025
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Neuropsichiatria infantile rischia di scomparire a Montalto Uffugo

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A Montalto Uffugo il poliambulatorio di Neuropsichiatria infantile rischia di chiudere a causa del grave stato di sofferenza in cui versa. Incontro delle famiglie con l’unica dottoressa rimasta, si pensa ad un comitato


Il Poliambulatorio di Neuropsichiatria infantile dell’Asp di Cosenza di Pianette di Montalto Uffugo si trova in uno stato di totale sofferenza. E per totale si intende per tutti, ossia per i genitori dei piccoli pazienti e per il personale sanitario ridotto a una unità, il medico specialista, dottoressa Giuseppina Cundari.
Nulla più, né infermieri e né Oss. Per non parlare dello psicologo, non c’è. Come non c’è l’ombra di un logopedista e del personale amministrativo. E poi la figura del neuropsicomotricista, che si occupa della prevenzione, della valutazione funzionale e del trattamento dei disturbi dello sviluppo e di tutta la sfera neuro e psicomotoria dell’età evolutiva, non c’è neanche questa.

Di tutto ciò si è parlato ieri durante un incontro tenuto presso la sede del poliambulatorio montaltese dell’Asp di Cosenza a cui hanno partecipato diversi genitori, la dottoressa Cundari, il sindaco di Montalto Uffugo Biagio Faragalli e di Lattarico Antonella Blandi. Il bacino d’utenza è enorme. Il Poliambulatorio montaltese è punto di riferimento per molti comuni di quest’area della Calabria, di tre istituti comprensivi, tre licei e diverse scuole private, nonché di strutture del sistema di accoglienza e integrazione e infine di diversi centri di accoglienza e assistenza per minori in difficoltà.

Inoltre, sono diverse le famiglie che arrivano dai centri della Valle dell’Esaro, sfruttando il facile accesso autostradale, un aspetto sottolineato più volte durante la riunione. Insomma, il centro montaltese che conta circa 5mila accessi all’anno deve essere salvato ecco perché è necessaria la collaborazione di tutte le istituzioni. Alcuni sanitari, che ricoprivano importanti figure nel processo di assistenza ai pazienti e che rivestono un ruolo strategico al fine di elargire un servizio dignitoso di tale nome, sono andati in quiescenza senza mai essere sostituiti.

La situazione è dunque esplosiva e se non fosse per la grande passione per il proprio lavoro che fa a capo alla dottoressa Cundari, forse il servizio sarebbe stato già sospeso. I bambini necessitano di una terapia costante e prolungata, è un loro diritto e lo è dei genitori. Le speranze di poter avviare un percorso di risanamento strutturale del poliambulatorio sono riposte in un incontro che il sindaco Biagio Faragalli terrà proprio questa mattina con i vertici territoriali dell’Asp presso la casa municipale.

Faragalli porterà le istanze dei genitori chiedendo le risorse necessarie affinché il poliambulatorio possa tornare a regime con tutte le figure necessarie. Tale prospettiva potrebbe essere pura utopia ma i genitori hanno intenzione di andare fino in fondo e per questo è stata palesata l’idea di costituirsi in un comitato civico, con questo strumento potranno essere rappresentanti presso i tavoli istituzionali nonché, potranno meglio gestire tutta l’opera di sensibilizzazione al problema.

Il sindaco Blandi, da presidente della conferenza dei sindaci del distretto Socio-Sanitario Media Valle Crati, ha avanzato l’ipotesi di presentare progetti che vengano incontro alle esigenze dei pazienti del poliambulatorio. Non una soluzione strutturale, ma come detto, è necessario che le istituzioni facciano quadrato attorno ai genitori ed ovviamente ai loro figli, bambini che necessitano con estrema urgenza di un’assistenza adeguata e certamente celere, senza perdite di tempo, così come è stato evidenziato a più riprese durante l’incontro.

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