Nessun cognome sul citofono? Per il Fisco sei irreperibile, rischi (anche) l’ipoteca sulla casa

  • Postato il 22 settembre 2025
  • Economia
  • Di Blitz
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Un dettaglio all’apparenza banale, come l’assenza del cognome sul citofono o sulla cassetta postale, può avere conseguenze pesanti per i contribuenti. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 24745/2025, chiarendo che, senza elementi che consentano l’identificazione dell’abitazione, il cittadino viene considerato “irreperibile” dall’amministrazione finanziaria. In questi casi le notifiche dell’Agenzia delle Entrate possono essere eseguite senza consegna diretta, con effetti immediati e potenzialmente gravosi, come ipoteche sugli immobili o pignoramenti. Una pronuncia che ribadisce l’importanza di garantire la propria reperibilità anche attraverso accorgimenti semplici, spesso trascurati.

Il ricorso della contribuente

La vicenda nasce dal ricorso di una cittadina che aveva contestato l’iscrizione di un’ipoteca sulla sua abitazione per cartelle esattoriali non pagate. La donna sosteneva di non aver mai ricevuto né le cartelle né il preavviso, dal momento che si era trasferita altrove, pur mantenendo la residenza anagrafica al vecchio indirizzo. Dopo essere stata respinta sia in primo che in secondo grado, la contribuente si era rivolta alla Cassazione. Gli ermellini, però, hanno confermato la validità della notifica. Il messo notificatore, infatti, si era recato due volte all’indirizzo risultante dai registri comunali, constatando l’assenza del nome sul citofono e sulla cassetta postale. In mancanza di altri elementi identificativi, la destinataria era stata dichiarata non reperibile.

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Nessun cognome sul citofono? Per il Fisco sei irreperibile, rischi (anche) l’ipoteca sulla casa (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Le motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha precisato che il certificato di residenza non basta a “contrastare gli accertamenti compiuti dall’organo notificatore”, poiché le risultanze anagrafiche hanno solo valore presuntivo. In questo caso, i riscontri pratici del pubblico ufficiale hanno prevalso sulla dichiarazione formale. Ciò significa che non basta risultare residente nei registri: il cittadino deve essere concretamente rintracciabile. La decisione mette in evidenza l’importanza di non trascurare dettagli come la presenza del proprio nome su citofono e cassetta postale. In caso contrario, si rischia di non ricevere atti fiscali fondamentali e di trovarsi, senza possibilità di difesa preventiva, di fronte a procedure esecutive già avviate dall’Agenzia delle Entrate.

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Blitz

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